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Milano
'Ndrangheta, Majorino: "Lombardia negazionista". Poi lo scontro con Fontana
Pierfrancesco Majorino e Attilio Fontana

Majorino: "Sottoscrizione del codice antimafia per qualsiasi candidato nelle liste"

Il candidato presidente del centrosinistra, Pierfrancesco Majorino, ha annunciato che chiederà "a qualsiasi candidato nelle liste che lo sosterranno di sottoporsi al codice antimafia e di dichiarare qualsiasi eventuale situazione di potenziale conflitto d’interessi e chiede ad Attilio Fontana e Letizia Moratti di fare lo stesso. “Non ci possono essere dubbi e ombre nei confronti di nessuna o nessuno che decide di candidarsi a qualsiasi carica elettiva - afferma -. Per parte mia sarò inflessibile e senza alcuna tolleranza. A tutte e tutti i candidati nelle liste che mi sosterranno chiederò e pretenderò di sottoporsi al codice antimafia e di dichiarare -in ottica di trasparenza- qualsiasi eventuale situazione di potenziali conflitto d’interessi. Nessuna ambiguità sarà tollerata. Invito Moratti e Fontana a fare altrettanto".

Fontana a Majorino: "Visto quello che sta succedendo al Pd fa bene..."

"Visto quello che sta succedendo al Pd credo che faccia bene": così il presidente della Regione Attilio Fontana, candidato del centrodestra per un secondo mandato alla guida della Lombardia, a margine di un incontro al Pirellone, ha commentato l'iniziativa del candidato del centrosinistra, Pierfrancesco Majorino, di chiedere a tutti i candidati nelle liste che lo sosterranno di aderire al codice antimafia e di dichiarare situazioni di potenziale conflitto d’interessi.

Majorino: "'Ndrangheta, Fontana dovrebbe vergognarsi"

Parole che hanno quindi portato alla nuova replica di Majorino: "Fontana dovrebbe vergognarsi. La destra in Lombardia contro le mafie non ha fatto nulla. Quindi invece di dare lezioni si metta al lavoro sulle sue liste. E' un dato di fatto che nei territori lombardi vi sia un problema relativo alla presenza della criminalita' organizzata e alle sue infiltrazioni. Nella giornata di ieri (domenica, ndr) ho visitato un territorio, Lonate Pozzolo che - come altri della nostra Lombardia - da anni combatte il cancro della 'ndrangheta ed e' ora protagonista di una rinascita culturale, sociale e civile. In questo territorio la precedente amministrazione era stata accusata di voto di scambio politico-mafioso. Con noi non vi sara' alcuna tolleranza nei confronti del fenomeno mafioso e della criminalita' organizzata", conclude Majorino.

'Ndrangheta, Majorino: "Lombardia negazionista"

Precedentemente, nella giornata di lunedì 12 dicembre, Majorino aveva avuto un duro botta e risposta anche con Monica Forte, presidente della commissione antimafia in Lombardia. Così il candidato del centrosinistra commentando l'operazione di Polizia contro la 'ndrangheta che aveva  portato a una decina di misure cautelari: "La nostra regione deve smettere di essere e mostrarsi negazionista. La criminalità organizzata c'è, è radicata e va contrastata quotidianamente con grande determinazione".  "L'operazione compiuta in coordinamento con la Direzione Distrettuale Antimafia è la conferma, se mai servisse, che la Lombardia e il suo territorio sono oggetto di pesanti infiltrazioni malavitose - ha aggiunto- per questo non occorre mai abbassare la guardia".

Forte: "'Ndrangheta, Majorino? Non si sente il bisogno di antimafia elettorale"

Parole che hanno portato ad una ferma risposta da parte di Monica Forte, presidente della commissione Antimafia Lombardia: "Majorino interviene a freddo su una storia che dimostra di non conoscere. Di antimafia elettorale non se ne sente il bisogno. Devono essergli sfuggiti gli ultimi 12 anni di contrasto alla criminalita' organizzata da parte delle istituzioni e della societa' civile lombarde. Eppure oggi serve dire che c'e' negazionismo, dimostrando che esistono interessi elettorali prevalenti rispetto al contrasto alle mafie"

"Majorino deve sapere che c'e' un importante e folto movimento antimafia che dall'operazione crimine Infinito del 2010 ha fatto passi da gigante - evidenzia Forte - e non so quanto sappia, forse stando a Bruxelles gli e' sfuggito, che i livelli istituzionali lombardi hanno prodotto sforzi importanti per farsi parte di questa rete di prevenzione e contrasto del radicamento e della colonizzazione mafiosa, e non delle 'infiltrazioni malavitose' come ha maldestramente dichiarato. Altrettanto sfugge a Majorino quanto la stessa Regione, in particolare nelle ultime due legislature, abbia fatto e stia facendo. La commissione antimafia di cui si e' dotata dal 2013 ha lavorato molto e bene e non piu' di una settimana fa in consiglio regionale e' stata votata all'unanimita', anche dal partito democratico, la nuova legge antimafia della Lombardia, provvedimento pioneristico nel panorama nazionale del ruolo delle regioni nel contrasto alla mafia".

Forte: "Da sette anni in Lombardia si insegna cultura antimafiosa nelle scuole"

"Majorino - conclude la presidente Forte - non sa che da sette anni, grazie ad un accordo tra Regione e Usr, la cultura antimafiosa viene insegnata anche nelle scuole della Lombardia con i CPL, unica regione italiana. E questo solo per scalfire la superficie. C'e' ancora moltissimo da fare e da migliorare, con obiettivi di medio e lungo termine ambiziosi, ma le affermazioni di Majorino non sono rispettose del tanto lavoro fatto in questi anni. E soprattutto non rendono a questo tema cio' che gli spetta, ossia non strumentalizzarlo al fine di dare battaglia politica ma piuttosto conoscere e contribuire, qualsiasi siano gli orientamenti, e non elevarsi senza sapere nulla e farlo pure con l'aria di quelli che sono proprietari di alcune battaglie".

 

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