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Milano
NDUJAMI – Le radici dell’Italia al Musée du Croco

 

Il Musèe du Croco propone NDUJAMI una nuova iniziativa condurrà lo spazio espositivo milanese di via Tadino 19, in un viaggio verso la Calabria, puntando i riflettori su questa terra e sui suoi giovani talenti.

L’occasione è quella di promuovere l’Italia intera, che proprio in questa regione del Sud Italia trovò le origini del suo nome.

Un percorso che non può prescindere da un progetto, ancora in parte misterioso, rappresentato simbolicamente dal numero 19. Giovedì 19 aprile, alle 19, al civico 19 di via Tadino a Milano verrà svelato il progetto “NDUJAMI” prima mostra a puntate della storia al Musée du Croco in collaborazione con 0039 Italia, uniti per promuovere l'Arte Contemporanea, la Letteratura d'Avanguardia e la Musica.

Si tratta di un viaggio all’avanscoperta che schiuderà per 19 persone anche un “giardino segreto”, un luogo speciale e riservato che si svelerà a pochi eletti.

NDUJAMI, curata da Enzo Bollani, è una mostra in continuo divenire, differente di appuntamento in appuntamento, con numerose sorprese e con un dinamismo senza precedenti, nelle gallerie italiane.

«Una mostra anni '80, progettata nel 2018, proiettata sul Futuro – spiega Enzo Bollani - Una triade di fattori essenziali che pescano nell'Immaginario delle nuove e delle precedenti generazioni, nate nell'Italia Precedente, quella della Stereocrazia e della Stereocraxia. Una mostra, NDUJAMI, capace di svelare ciò che una terra come la Calabria, dalla quale nasce il nome ITALIA, sta riservando al Futuro dell'Arte, dell'Architettura e della Letteratura, a livello mondiale».

L’esposizione è una collettiva che racchiude le opere di artisti che dalla Calabria portano a Milano quel sapore forte, che risveglia le coscienze e il torpore di questi anni.

Salvatore Scarfone porterà al Musèe du Croco tutta la sua esperienza di poliedrico artista catanzarese.
Scarfone, a.k.a. TROLS, classe 1983, pone i germi della sua arte in un'adolescenza attiva nella cultura hip hop a 360°, scegliendo muro e bombolette come strumenti privilegiati di espressione artistica, e collaborando, fino il 2005, con la crew OCZB. Da Milano a Napoli, ha sempre lasciato il segno, in particolare a Roma, dove consegue la laurea in graphic design presso l'Accademia delle Belle Arti e Nuove Tecnologie. Sempre nella Capitale si muove nel circuito di street-bombing. Ad oggi la sua passione per i graffiti rimane. Si apre poi, una nuova fase di sperimentazione connotata dall'elaborazione di uno stile più moderno, contemporaneo e astratto, quasi alieno, dove lettere,segni ed icone si intersecano con armonia e tecnica.

Farà parte di questo viaggio anche Alessio Cardenia, classe 1995, con studi attivi all’Accademia di Brera a Milano.
In curriculum l’esperienza all’IV edizione della Biennale Internazionale della Calabria e i numerosi premi artistici ricevuti. Sempre molto attivo nel mondo dell’arte, Cardenia utilizza la propria arte per evidenziare le caratteristiche opposte della vita rappresentati anche dai materiali utilizzati, dal velluto pregiato alla juta, dal legno bruciato alla brillantezza della foglia d‘oro.

Presente anche Christian Aloi, originario di Catanzaro, classe 1987, da artista autodidatta che nel 2006 si trasferisce a Milano dove tutt’ora risiede e lavora.  Dal 2010 inizia a dedicarsi alla pittura su tela, sperimentando varie tecniche di action paintin bodypainting e pittura da cavalletto. Partecipa a varie mostre collettive e ad Expo Milano con ExpoArteItaliana curata dal Maestro Vittorio Sgarbi a Varedo nella Villa Bagatti Valsecchi.
Dal 2015 si dedica alla Streetart e nel 2016 nascono gli interventi di #OMINOROSA nei quartieri di Milano, primo tra tutti “NoLo”, che lo inseriscono nella schiera dei giovani artisti emergenti della scena meneghina.

Last but not least,  Andrea Dimartino, alias Guasto classe 1991. Fin da bambino attratto dall’arte, dall’età di 10 anni con la bomboletta in mano, disegna il suo mondo. Fatto di graffiti, che Dimartino non abbandona pur esplorando il mondo
dell’arte.

 

IL CURATORE Enzo Bollani, a sua volta nipote d'Arte (suo nonno, Georges Secan, è stato uno dei più particolari esponenti dell'Astrattismo franco-italiano, cui è stata dedicata una mostra personale nel 1981, presso Palazzo Reale a Milano), musicista e organizzatore di eventi artistici che già in passato l'hanno visto comparire all'interno di gallerie e di installazioni d'avanguardia, come il "Social Circus".

 

NDUJAMI

Da giovedì 19 aprile, negli spazi milanesi di 0039 Italia, nella centrale via Tadino 19, fino a maggio #ndujami a #milano

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