Milano
“Neanche con un fiore”: a Milano un convegno per accendere i riflettori sulla violenza contro le donne
Al Municipio 3 di Milano confronto tra esperti, istituzioni e società civile per promuovere consapevolezza e cambiamento

“Neanche con un fiore”: a Milano un convegno per accendere i riflettori sulla violenza contro le donne
Alberoni Magazine ha lanciato ieri sera il suo primo convegno dedicato alla violenza contro le donne, affrontando un fenomeno che persiste con numeri allarmanti, nonostante leggi e interventi sempre più strutturati. La direttrice Cristina Cattaneo ha evidenziato come il momento più rischioso per le vittime sia la separazione dal partner, quando la violenza spesso esplode con esiti fatali. Quindi va posta la massima attenzione, anche affiancando le coppie in quella fase, perché occorre sviluppare una vera e propria arte del lasciarsi, capace di prevenire degenerazioni relazionali e dinamiche pericolose. Attraverso questo evento si è voluto scuotere le coscienze, rafforzare la prevenzione e promuovere un autentico cambiamento culturale.
Il convegno “Neanche con un fiore: consapevolezza e cambiamento contro la violenza” si è svolto presso il Municipio 3 di Milano, frutto di una sinergia tra esperti, istituzioni e realtà del territorio. Un’occasione di confronto sincero e partecipato su una delle ferite più profonde della nostra società: la violenza sulle donne.
«Forse la questione va affrontata con uno sguardo nuovo. Forse c’è qualcosa che ci sfugge. Ma una cosa è certa: dobbiamo tornare ad ascoltare il tessuto sociale e non lasciare sole queste donne.», ha commentato Cristina Cattaneo, co-fondatrice di Alberoni Magazine.
«Dietro ogni numero c’è una vita spezzata e una famiglia distrutta. Non possiamo più limitarci all’indignazione o alla retorica del dolore. Come istituzioni, abbiamo il dovere di mettere in campo politiche concrete, coordinate e continuative. È il momento di investire con decisione su tre fronti: educazione al rispetto, tutela reale delle vittime e prevenzione culturale e sociale. Famiglie, scuole, territori e istituzioni devono fare rete, assumendosi fino in fondo la propria responsabilità.», è stato il commento di Deborah Dell’Acqua, vice coordinatore di Fratelli d’Italia.
Dopo i saluti istituzionali, una platea numerosa e attenta ha seguito gli interventi di: Cristina Cattaneo, psicoterapeuta e moderatrice dell’incontro, Luce Meola, Presidente del Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia, Stefania Bartoccetti, fondatrice di Telefono Donna, Antonino La Lumia, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Pasquale Griesi, Segretario FSP della Polizia di Stato
«La violenza contro le donne non si ferma. Il centro antiviolenza Telefono Donna Italia risponde 24 ore su 24, 7 giorni su 7, alle richieste di aiuto. Grazie al progetto La Luna Nuova, garantiamo accoglienza in pronto intervento anche a donne e bambini che si presentano nei Pronto Soccorso degli ospedali dell’ATS Città Metropolitana, evitando il ritorno al domicilio per le vittime di violenza. E sono sicura che, così facendo, siano stati evitati altri femminicidi.», ha spiegato Stefania Bartoccetti, fondatrice di Telefono Donna Italia.
«Di fronte al dramma sociale della violenza di genere, la risposta non può che essere corale. Le leggi, le istituzioni, le associazioni e la società civile devono agire all’unisono. Abbiamo parlato di iniziative, di numeri, di progetti. Dietro ciascuno di questi elementi ci sono però vite reali, dolori reali e, speriamo, anche percorsi di rinascita reali. L’Ordine degli Avvocati di Milano ribadisce oggi, con forza, il proprio impegno istituzionale e culturale nel prevenire e contrastare ogni forma di violenza di genere.», ha aggiunto Antonino La Lumia, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano.
«Le istituzioni hanno il dovere di allocare fondi mirati e assistere le vittime in un momento delicato che può riguardare anche le persone a noi più vicine. Serve un piano d’azione concreto da proporre a livello locale e regionale. Non possiamo più lasciare nessuna donna sola.». Così Mattia Ferrarese, consigliere FdI Municipio 3.
«Ottimo l’impianto normativo, ma occorre puntare sulla prevenzione, su una comunicazione capillare di ciò che già esiste e, soprattutto, su un piano educativo nelle scuole: educazione al rispetto e all’affettività.», il commento di Lucia Marelli, consigliere FdI Municipio 3.
«È necessario che istituzioni, associazioni e tutti i cittadini collaborino e continuino a parlare di questi temi in modo serio. I municipi sono il punto d’unione perfetto e possono fare molto, perché sono i più vicini ai cittadini.», ha aggiunto Luce Meola, Presidente del Consiglio per le Pari Opportunità – Regione Lombardia.
«Parlare di contrasto alla violenza significa soprattutto garantire la certezza della pena. Le forze dell’ordine fanno la loro parte ogni giorno, ma è indispensabile che la risposta dello Stato sia ferma e credibile. Le pene devono essere scontate all’interno degli istituti penitenziari: servono nuove carceri e strutture adeguate, altrimenti la giustizia resta teorica e le vittime si sentono abbandonate. Occorre mettere davvero al centro la vittima. Chi si macchia di reati gravi come femminicidio e violenza estrema non può essere riammesso facilmente nella società. Forse così salveremo qualche vita in più.», le conclusioni di Pasquale Griesi, Segretario FSP della Polizia di Stato.
Molto si sta facendo, ma non è abbastanza: se c’è ancora una vittima a settimana, serve il coraggio di cambiare approccio. Questa iniziativa rappresenta il primo di una serie di incontri tematici promossi da Alberoni Magazine, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra istituzioni e cittadini. Il prossimo appuntamento è previsto per l’autunno 2025, con la presentazione di un pacchetto di proposte concrete da sviluppare a livello locale e regionale.