"No alla guerra in Ucraina", anche a Milano sit-in contro escalation di Putin - Affaritaliani.it

Milano

"No alla guerra in Ucraina", anche a Milano sit-in contro escalation di Putin

di Luigi Lupo

In mano striscioni contro la guerra: “We Want Peace” o “No ai propagandisti russi in tv”.

"No alla guerra in Ucraina", anche a Milano sit-in contro escalation di Putin

Mentre Putin annuncia una nuova escalation militare, minacciando l’utilizzo del nucleare, e dalla Russia parte un esodo di cittadini, anche in Italia i russi fanno sentire la propria voce contro la guerra.

Nataly Rigvava: "Noi, i russi che viviamo fuori dalla Russia, ci siamo organizzati per mostrare il nostro sostegno ai nostri concittadini"

Tra di loro, anche Nataly Rigvava, portavoce del gruppo "Comunità dei Russi liberi in Italia" che dichiara ad Affaritaliani Milano: "Ieri mattina Putin e il ministro della difesa Shoigu hanno fatto un discorso e dichiarato una necessità di mobilitazione. Ciò significa che migliaia di uomini russi dovranno andare in guerra contro la loro volontà. Quella dichiarata ha scoppiato un malcontento enorme. Il movimento antiguerra Vesna (si traduce come Primavera) ha esortato a scendere nelle piazze di tutte le città russe per protestare. Noi, i russi che viviamo fuori dalla Russia, ci siamo organizzati per mostrare il nostro sostegno ai nostri concittadini. E di conseguenza abbiamo fatto le manifestazioni in più di 30 città del mondo, protestando contro la mobilitazione, conto la guerra e il regime di Putin".

Il sit-in davanti all'Arco della Pace

Ieri, intorno alle 18.30, una delegazione di russi che vivono nel capoluogo lombardo si è riunita sotto l’Arco della Pace. In mano striscioni contro la guerra: “We Want Peace” – si legge in uno – o “No ai propagandisti russi in tv”.

Il sit-in è andato in scena in altre trenta città del mondo, come parte del movimento movimento per la democrazia Vesna (Primavera) che ha organizzato manifestazioni di protesta nel centro delle città intorno alle 19 di ieri sera al grido di "Nessuna tomba». “Migliaia di uomini russi – i nostri padri, fratelli e mariti – saranno gettati nel tritacarne della guerra. Per cosa moriranno? Per cosa madri e bambini verseranno lacrime?», si legge nell’appello del movimento già protagonista della protesta silenziosa dei fiocchi verdi contro la guerra.








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