"No grazie". Salini dice no a Berlusconi. Cl in diaspora. Guerra in Lombardia
"No grazie". Massimiliano Salini, ex coordinatore lombardo di Fi, dice no a Silvio Berlusconi. E scoppia la guerra dopo la nomina di Ronzulli al vertice di Fi
Massimiliano Salini dice no a Silvio Berlusconi
"No grazie". Il day after, in Forza Italia Lombardia, arriva con una presa di posizione netta di Massimiliano Salini, ex commissario regionale azzurro, defenestrato con un'azione lampo da Licia Ronzulli dopo le parole - durissime - captate dal Foglio appena fuoriuscite dalla bocca di Mariastella Gelmini che temeva appunto questo: una sostituzione del coordinatore lombardo. "Sfregiano i miei uomini", ha detto il ministro, uno dei più vicini a Mario Draghi e più nell'occhio del ciclone Ronzulli. Quindi, "No grazie", dice Salini. "La decisione della mia rimozione da Commissario regionale di Forza Italia in Lombardia mi è stata resa nota nella giornata di sabato senza che tale comunicazione fosse accompagnata da alcuna motivazione plausibile. E’ doveroso, da parte mia, comunicare che, sorpreso e amareggiato da tale decisione, ho esplicitamente declinato da subito la nomina a responsabile Fi per i rapporti con le associazioni imprenditoriali", dice Salini. Che è anche uno degli esponenti più vicini al mondo di Comunione e Liberazione che ancora milita in Forza Italia ma che adesso - in vista delle prossime regionali - attuerà scientificamente quella che ormai viene definita "diaspora" dai vertici regionali. Invece di rimanere in Forza Italia, ci saranno candidati nel Partito Democratico, nella Lega, in Fratelli d'Italia e ovviamente con i centristi di Maurizio Lupi. Ovunque.
I leghisti esultano per la nomina di Licia Ronzulli
Ma torniamo a Salini. L'annuncio che Licia Ronzulli è il nuovo commissario regionale è stato accolto - sottotraccia - da alcuni con espressioni di giubilo. Quelli che non sono stati difesi dal coordinatore regionale gongolano, ma concordano con i fedelissimi della Gelmini - che ovviamente la pensano all'inverso: l'azione ha avuto una repentinità e una brutalità senza precedenti. Anche gli uomini di Matteo Salvini sono però contenti: non è un segreto che Ronzulli è una delle donne più vicine al segretario leghista, al quale lo lega un'amicizia e una consonanza politica. In vista delle prossime regionali questo cambio al vertice vuol dire tantissimo.
fabio.massa@affaritaliani.it
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