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Milano
No servizio mensa gratis, M5S contro il sindaco di Pieve Emanuele

No servizio mensa gratis, M5S contro il sindaco di Pieve Emanuele

Il servizio mensa gratuito accende il dibattito nel sud Milano. Il sindaco di Pieve Emanuele Paolo Festa, Pd, aveva infatti aperto alla possibilità di attuare il medesimo pionieristico provvedimento adottato dal suo collega Gianni Ferretti, sindaco di centrodestra della vicina Rozzano. Prima di procedere, ha tuttavia chiesto un parere alla Corte dei conti, che, come da lui riferito, avrebbe giudicato "illegittimo" il provvedimento in quanto si tratta di un servizio a domanda individuale e quindi almeno in parte deve essere sovvenzionato dal cittadino. Stop dunque al progetto a Pieve.

Contro tale scelta interviene ora la deputata Cinque Stelle Stefania Mammì, che sta lavorando a Roma a una proposta per estendere a tutte le scuole pubbliche d'Italia il provvedimento delle mense gratis per i bambini dei residenti: “La corte giustamente ritiene il servizio mensa un servizio a domanda individuale, cioè un servizio pubblico che viene erogato dall’ente non perché la sua erogazione è un obbligo istituzionale, ma in quanto, avendone la possibilità economico-finanziaria, l’ente decide di assumerne la gestione fornendolo non alla collettività, ma ai soggetti che ne facciano richiesta.Proprio in questa definizione, deliberata dalla corte, c’è tutta la base per pensare di superare l’attuale sistema e di configurare il servizio mensa come servizio pubblico essenziale.Di fatto i cittadini, nella maggior parte dei Comuni, non possono scegliere se usufruire o no del servizio mensa poiché, giustamente, è integrato nell’offerta formativa non solo come momento per cibarsi, ma come momento formativo per migliorare la socialità, la buona educazione alimentare, nonché per poter sviluppare nei nostri giovani il senso di collettività e di uguaglianza: in mensa si mangia tutti insieme e tutti la stessa cosa!"

"Il percorso non è semplice, poiché per rendere l’eventuale norma che garantisca il servizio mensa come servizio fondamentale è necessario riformare tutto l’impianto normativo, altrimenti si rischierebbe l’incostituzionalità della norma. Il M5S sta studiando la situazione che purtroppo non è omogenea in tutto il paese - prosegue Mammì -. Inoltre, il recente d.lgs 63/2017 individua la mensa scolastica fra i servizi che lo stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze e nei limiti delle effettive disponibilità finanziarie, umane e strumentali disponibili devono sostenere per assicurare il diritto allo studio. L’art.3 infatti prevede che tali servizi siano erogati in forma gratuita ovvero con contribuzione delle famiglie a copertura dei costi e comunque senza nuovi oneri per la finanza pubblica”.

Sulla vicenda intervengono anche i Consiglieri Comunali di Pieve Emanuele Prato-Buccafusca-Zuco: “Non si capiscono i toni trionfalistici dell’amministrazione Pievese che sembra trovare nella risposta della corte l’unico appiglio per giustificare la tariffazione ai livelli massimi adottata dal Comune.Spesso la risposta è nella domanda, quindi è chiaro che dalla tariffazione ai livelli massimi alla gratuità per tutti ci sono varie soluzioni che possono essere adottate, e il Comune nell’ambito delle sue scelte discrezionali e nel rispetto dei vincoli economico-finanziari vigenti, determina l’entità dei costi del servizio da coprire mediante il contributo dei fruitori e, in considerazione del fatto che tale contributo può essere anche a carattere non generalizzato, e dell’inerenza del servizio mensa con l’effettività del diritto allo studio, decidere ad esempio di erogarlo ad alcuni in forma gratuita e ad altri secondo tariffe differenziate".

"Se effettivamente il Sindaco di Pieve Emanuele ha valutato la possibilità concreta di azzerare il servizio mensa, tanto da chiedere un parere alla corte dei Conti sicuramente non avrà nessuna difficoltà vista l’attuale impossibilità a rendere gratuito il servizio per tutti a rivedere il sistema di tariffazione ed abbassare le tariffe fino a renderle simboliche, magari prevedendo delle premialità per i cittadini che hanno i conti in regola.  Per questo presenteremo già nel prossimo Consiglio una proposta che vada in questa direzione dove ci aspettiamo un voto favorevole di tutta la maggioranza”, concludono i pentastellati.

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