A- A+
Milano
Omicidio Belardinelli: scontri Inter-Napoli, Manduca condannato a 4 anni
Scontri Inter Napoli a San Siro

Omicidio Belardinelli: scontri Inter-Napoli, Manduca condannato a 4 anni

E' stato condannato a 4 anni per omicidio stradale Fabio Manduca, 40enne napoletano considerato autore dell'omicidio di Daniele Belardinelli, il tifoso varesino rimasto vittima degli scontri tra i tifosi dell'Inter e del Napoli il 26 dicembre 2018 a San Siro. A pronunciare la sentenza nel rito abbreviato abbreviato il gup di Milano Carlo Ottone De Marchi. Le pm di Milano, Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri, avevano chiesto 16 anni di carcere per omicidio volontario con dolo eventuale: la pena massima, gia' scontata di un terzo per la scelta del rito alternativo. Ma il reato e' stato riqualificato nella fattispecie di omicidio stradale, per cui e' previsto un massimo di 7 anni, in questo caso, vista la scelta del rito alternativo, con lo sconto di un terzo. L'imputato, che si trovava ai domiciliari, era in aula. La difesa, rappresentata dall'avvocato Eugenio Briatico aveva chiesto l'assoluzione.

Nella fase di indagini preliminari il gip Guido Salvini, aveva sostenuto che, quella sera, intorno allo stadio Meazza era stata organizzata "un'azione di stile militare, preordinata per tendere un agguato ai tifosi della squadra opposta" da considerarsi "espressione tra le piu' brutali di una 'sottocultura sportiva di banda' che richiama per la tecnica usata, uno scontro tra opposte fazioni politiche". Il segnale per lo scontro fu dato con un fumogeno, la schiera in marcia dei tifosi interisti era armata di mazze e coltelli, la carovana delle auto dei napoletani era posizionata in un modo preordinato. Manduca era alla guida della Renault Kadjar che investi' Belardinelli e poi passo' con tutte e due le ruote del lato destro sul corpo dell'ultra' del Varese (squadra gemellata con l'Inter) rimasto ucciso. Immediatamente dopo l'incidente la situazione di Belardinelli non apparve gravissima, tanto che alcuni amici - tra cui Luca Da Ros, unico a collaborare con gli investigatori - lo sollevarono e portarono in macchina all'ospedale San Carlo. Belardinelli mori' qualche ora dopo per le lesioni plurime alle gambe e al bacino (come accertato anche dalla successiva autopsia a firma della dottoressa Cristina Cattaneo). In un'intercettazione, Manduca 'ammise' l'incidente, ma disse, in napoletano: "chill se vuttat iss annanz a machin. Ma si pur' l'agg' vuttat' non ce ne simm' accort" ("quello si e' buttato sotto la macchina, ma se anche l'ho buttato non ce ne siamo accorti"). Parole che sono valse, nella prima fase di indagini, per configurare l'accusa di omicidio volontario, tanto quanto le immagini delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private che hanno ripreso gli scontri di via Novara, ma non il momento dell'incidente e che sono state analizzate per mesi dalla Digos; a questo si sono aggiunte anche le perizie scientifiche: la Kadjar incriminata sotto non era sporca uniformemente come le altre auto, ma aveva una 'strisciata' compatibile con il contatto e il passaggio su un corpo. L'accusa aveva formulato il reato di omicidio volontario, 'dolo eventuale', visto che - in base alla ricostruzione - l'accusato alla guida aveva rallentato a ridosso del corpo poi "ha scelto" di accelerare "passando sopra il corpo steso", accettando l'eventualita' che il suo gesto avrebbe provocato alla vittima "quasi inevitabilmente danni letali". Ma il gup ha riconfigurato riducendo sensibilmente la pena. Ottantamila euro ciascuno i risarcimenti previsti per le parti civili. Le motivazioni arriveranno tra 15 giorni.

Ultra': difesa, "Manduca puo' tornare libero"

"La sentenza ha quanto meno dimostrato che non c'era volontarieta' nell'azione del mio assistito". Lo ha detto Eugenio Briatico, l'avvocato di Fabio Manduca, l'ultra' 40enne napoletano condannato oggi a 4 anni per omicidio stradale, nell'indagine sulla morte del tifoso varesino Daniele Balardinelli rimasto vittima degli scontri tra i supporter dell'Inter e quelli del Napoli il 26 dicembre 2018 a San Siro. Il gup di Milano, Carlo Ottone De Marchi, ha riconfigurato la pena da omicidio volontario con dolo eventuale, chiesta dall'accusa (pm Rosaria Stagnaro e Michela Boerdieri), in omicidio stradale. Per il 40enne scatta anche il ritiro della patente, e una provvisionale da 80mila euro ciascuno per le parti civili: la madre, la moglie e la figlia maggiorenne di Belardinelli.

Manduca era gia' agli arresti domiciliari da fine 2019, con il permesso di uscire per svolgere il proprio lavoro per un'agenzia di pompe funebri, e potrebbe chiedere un'attenuazione del cautelare con misure alternative, considerando il 'presofferto': "Intanto aspettiamo il deposito delle motivazioni fra 15 giorni e poi decideremo eventualmente una modifica della misura dei domiciliari. Non e' una sentenza definitiva pero' e' una sentenza di 4 anni di cui ha gia' scontato 17 mesi", ha fatto presente l'avvocato. La difesa aveva chiesto l'assoluzione, anche sulla base di dichiarazioni spontanee che l'imputato aveva reso in aula in una delle scorse udienze: "Ho avuto paura degli scontri, mi sono spaventato e sono scappato. Non ho investito nessuno e non mi sono accorto di nulla", aveva detto Manduca. E oggi la sua difesa ribadisce: "Effettivamente ci sono nell'incidente elementi derivanti dalla circolazione stradale, poi vedremo se sviluppare l'appello per l'assoluzione definitiva. Le aspettative sono state rispettate". Manduca stamattina era in aula, e - a quanto riferito, visto che il processo si tiene a porte chiuse perche' con rito abbreviato - ha ascoltato la condanna 'senza reazioni evidenti': "Era contento, soddisfatto del lavoro fatto", ha precisato il suo legale. Il gup De Marchi, inoltre, ha riconosciuto attenuanti equivalenti alla contestata recidiva legata ad alcuni precedenti non specifici. E' gia' tornato a Napoli e "continuera' la sua vita". 

Commenti
    Tags:
    manducabelardinelliinter-napoli







    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.