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Milano
Omicidio Yara Gambirasio, "nuovi" campioni di Dna. Udienza il 20 novembre
Fonte Facebook 

Bossetti vince il ricorso:  verranno aperte le 54 provette di dna

Per la prima volta gli abiti di Yara Gambirasio e quanto conservato in uno scatolone che custodisce i reperti sull'omicidio di Brembate potranno vedere la luce in un'aula di giustizia e forse restituire a Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo in via definitiva per l'omicidio della 13enne, la speranza che continua a inseguire da anni. Il prossimo 20 novembre è fissata nell'aula dell'Assise di Bergamo, davanti alla corte presieduta dal giudice Donatella Nava che impartirà le prescrizioni del caso, un'udienza di "ostensione" dei reperti e i difensori, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, potranno visionare - tra l'altro - i leggings neri e gli slip su cui è stata trovata la traccia genetica mista, della vittima e dell'allora Ignoto 1, considerata la prova regina contro Bossetti. E, salvo sorprese, appariranno anche le 54 provette di dna - trasferite da un frigorifero dell'ospedale San Raffaele di Milano all'Ufficio corpo di reati del tribunale di Bergamo - che hanno acceso un aspro scontro tra difesa e accusa tanto che la procura di Venezia ha indagato il pubblico ministero Letizia Ruggeri per frode processuale. 
 

Bossetti, l'obiettivo resta poter 'mettere le mani'  sui reperti

"Bossetti è contentissimo", racconta all'Adnkronos l'avvocato Salvagni che oggi gli ha fatto visita nel carcere di Bollate. "Per la prima volta, nel suo processo si fa qualcosa che finora gli è stato negato. Fin dall'udienza preliminare, ormai circa nove anni fa, chiediamo che ci venga concesso l'accesso ai reperti". C'è voluta una pronuncia nel 2023 della Corte di Cassazione per rendere concreta l'autorizzazione già concessa il 27 novembre 2019, ossia l'osservazione dal vivo, ma l'udienza del prossimo novembre potrebbe non soddisfare l'ambizione della difesa. Dopo questa 'apertura', l'obiettivo resta il poter 'mettere le mani', per la prima volta, sui reperti alla ricerca di una traccia utile a Bossetti".

Yara, Bossetti vince il ricorso: potrà accedere ai reperti confiscati

La Cassazione ha dato via libera alla richiesta della difesa di Massimo Giuseppe Bossetti di poter accedere ai reperti confiscati nel caso di Yara Gambirasio, per il quale Bossetti è condannato in via definitiva all'ergastolo. La Prima Sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti annullato con rinvio l'ordinanza del 21 novembre 2022 della Corte di assise di Bergamo, che, in sede di esecuzione, aveva negato alla difesa il diritto di accedere ai reperti confiscati ai fini dello svolgimento di indagini difensive in vista dell'eventuale revisione del processo.

Il via libera della Cassazione a Bossetti e la possibilità di nuovi accertamenti tecnici

La Corte di assise, scrive la Cassazione, dovrà consentire alla difesa la ricognizione dei reperti, nei limiti già autorizzati in precedenti provvedimenti, stabilendo contestualmente le opportune cautele idonee a garantirne l'integrità. All'esito della ricognizione, se la difesa avanzerà nuova specifica richiesta, la Corte di assise dovrà valutare la concreta possibilità di nuovi accertamenti tecnici e la loro non manifesta inutilità.

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