Oncologia del futuro e innovazione: il panel a Salute Direzione Nord - Affaritaliani.it

Milano

Oncologia del futuro e innovazione: il panel a Salute Direzione Nord

Lunedì 23 giugno la 26esima edizione di Salute Direzione Nord a Palazzo Lombardia. Si è parlato anche di Oncologia del futuro e della parola chiave: innovazione

di redazione

Oncologia del futuro e innovazione: il panel a Salute Direzione Nord

Oncologia del futuro e innovazione: se ne è parlato lunedì 23 giugno nell'ambito della 26esima edizione di Salute Direzione Nord dal titolo “Salute, una scelta politica” tenutasi  presso il Belvedere al 39esimo piano di Palazzo Lombardia. L'evento è stato promosso dalla Fondazione Stelline e da InRete  con il patrocinio della Commissione Europea e del Comune di Milano, oltre al contributo di Regione Lombardia e di Fondazione Cariplo. Una giornata di dibattiti per affrontare le sfide della sanità del futuro e renderla sostenibile a 360°. Il sistema sanitario italiano sta attraversando un periodo di profonde trasformazioni, reso necessario dall’evoluzione demografica, dall’aumento delle patologie croniche e da sfide organizzative sempre più complesse. L’invecchiamento della popolazione, le disuguaglianze nell’accesso alle cure e la carenza di personale sanitario pongono interrogativi cruciali sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e a discuterne sono stati Ministri, Sottosegretari, stakeholders, clinici, associazioni pazienti e aziende. 

Alle ore 12.30 sono dunque intervenuti Vanessa Cattoi, Componente Commissione V (Bilancio, Tesoro e Programmazione) della Camera dei Deputati; Alessandro Amorosi, Dirigente Struttura Reti Clinico assistenziali e organizzative e ricerca, Direzione Generale Welfare, Regione Lombardia; Silvia Deandrea, Centro a valenza regionale Screening Oncologici ATS Pavia,UO Prevenzione, DG Welfare di Regione Lombardia; Francesco Grossi, Direttore SC Oncologia Medica, Ospedale di Circolo – ASST dei Sette Laghi e Professore Ordinario di Oncologia Medica dell’Università degli Studi dell’Insubria; Giancarlo Pruneri, Direttore Dipartimento Servizi e Diagnostica Avanzata, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano, Professore Ordinario di Anatomia Patologica e Direttore della Scuola di Specializzazione in Anatomia Patologica dell’Università degli Studi di Milano; Massimo Milione, Direttore SC Anatomia Patologica 1 della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano;  Vito Ladisa, Direttore Farmacia ospedaliera, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano; Anna Maria Mancuso, Presidente Salute Donna Onlus e coordinatrice del movimento “La Salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” e  Antonio Baldassarra, CEO Seeweb e CEO DHH. 

Cattoi (Commissione V Camera dei Deputati): "L'innovazione viaggia veloce, l'accesso ai pazienti no"

Vanessa Cattoi, deputata e coordinatrice dell’intergruppo parlamentare Insieme per un impegno contro il cancro, ha ricordato il lavoro trasversale fatto in Parlamento e il risultato ottenuto con l’emendamento alla legge di bilancio che garantisce la partecipazione strutturale delle associazioni dei pazienti ai tavoli ministeriali: "Questo dà una continuità di presenza delle associazioni e permette davvero di mettere al centro le loro esigenze". Cattoi ha inoltre evidenziato l’importanza dei PDTA come modello organizzativo nazionale e la necessità di accelerare l’accesso ai farmaci oncologici innovativi: "L’innovazione viaggia veloce, ma l’accesso ai pazienti no. Per questo stiamo lavorando per estendere il fondo anche ai farmaci ad innovatività condizionata, con una quota fino a 300 milioni su 900 totali". Ha infine annunciato un emendamento per l’istituzione di un registro nazionale delle mutazioni genetiche, inclusivo dei tumori rari:  "Serve una banca dati che sostenga terapie sempre più sartoriali, mirate, efficaci e sostenibili".

Mancuso (Salute Donna Onlus): "Leggi importanti, ma devono essere applicate"

Anna Maria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus, ha sottolineato il ruolo chiave delle associazioni di pazienti: "Il nostro è un lavoro capillare, non saltuario. Abbiamo ottenuto risultati grazie a chi, come l’onorevole Cattoi, ha creduto nel nostro impegno".  Ma ha anche avvertito:  "Le leggi sono importanti, ma poi devono essere applicate. Non basta legiferare: bisogna controllare che i PDTA vengano realmente adottati nelle strutture sanitarie".

Amorosi (DG Welfare Regione Lombardia): "Anche il paziente in periferia si senta preso in carico da un centro d'eccellenza"

Alessandro Amorosi, dirigente della Direzione Generale Welfare della Regione Lombardia, ha ribadito il valore strategico delle reti clinico-assistenziali: "Non si parla più solo di reti ospedaliere, ma di reti ospedale-territorio. Dobbiamo garantire che il paziente, anche in periferia, si senta preso in carico da un centro d’eccellenza".  Amorosi ha parlato di “dimissioni e ammissioni protette”, del ruolo delle case di comunità e di un “modello lombardo” in fase avanzata per l’oncologia territoriale: "Non dobbiamo marginalizzare il centro periferico, altrimenti compromettiamo sia la rete sia la percezione del paziente".

Deandrea (DG Welfare Regione Lombardia): "Lo screening è già ingegnerizzato ma sta cambiando paradigma"

Silvia Deandrea, responsabile regionale degli screening oncologici, ha ricordato come la prevenzione sia in continua evoluzione:  "Lo screening è già un sistema ingegnerizzato per parlare con tutto il sistema sanitario, ma sta cambiando il paradigma: andiamo verso una personalizzazione più raffinata, basata su densità mammaria, rischio familiare e altri parametri". "La sfida più grande sarà dire a una donna che non ha bisogno di più controlli, ma di meno, in modo appropriato e sostenibile".

Ladisa (Istituto Nazionale Tumori Milano): "Assicurare l'accesso equo e corretto alla terapia"

Vito Ladisa, direttore della farmacia ospedaliera dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, ha evidenziato il ruolo sempre più centrale del farmacista ospedaliero:  "Il nostro compito è assicurare l’accesso equo e corretto alla terapia, ma oggi la sfida è portare la cura il più vicino possibile al paziente, anche a casa, in sicurezza". Ha poi aggiunto: "Serve una telefarmacia che sia parte della rete: portare farmaci orali, ma anche infusioni, nelle case di comunità è possibile. I sistemi informativi ci sono, dobbiamo solo decidere come e quando partire".

Grossi (ASST Lariana): "Tumore al polmone, il vero big killer"

Il professor Francesco Grossi, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia dell’ASST Lariana e coordinatore scientifico del Molecular Tumor Board lombardo, ha definito il tumore al polmone come “il vero big killer”. “A cinque anni dalla diagnosi sopravvive meno del 15% dei pazienti, a prescindere dallo stadio”, ha dichiarato, sottolineando i progressi recenti dovuti all’introduzione dell’immunoterapia e delle terapie target. “Il Molecular Tumor Board in Lombardia è nato con una struttura centrale e articolazioni locali sul territorio, una rete che permette di condividere i casi clinici tra centri di riferimento e strutture periferiche”. Grossi ha rimarcato l’importanza dei dati reali: “Per la prima volta possiamo documentare se un paziente è stato trattato nei tempi giusti, con il farmaco corretto, e quale beneficio ne ha ottenuto. Informazioni preziose, anche per applicare l’intelligenza artificiale alla valutazione dell’appropriatezza terapeutica”.

Accanto alla dimensione clinica, Grossi ha lanciato un forte richiamo alla prevenzione: “Lo screening con TAC spirale a basso dosaggio funziona da vent’anni. Ma la prevenzione primaria resta non fumare. In Nuova Zelanda, ai nati dopo una certa data sarà vietato acquistare sigarette a vita: è questo il tipo di legge che serve”. Ha poi aggiunto: “Nel 15% dei casi il tumore non è legato al fumo, ma all’inquinamento atmosferico, al radon, a fattori genetici. Serve una politica ambientale più incisiva”.

Pruneri (Istituto Nazionale Tumori Milano): "Farmaco e biomarcatore devono essere approvati insieme"

Il professor Giancarlo Pruneri, direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio e Anatomia Patologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha posto l’attenzione sull’accesso ai biomarcatori e alla medicina di precisione: “Farmaco e biomarcatore devono essere approvati insieme. L’assenza di una procedura formalizzata per i test diagnostici può ritardare le cure anche di mesi”. Pruneri ha ricordato che in Lombardia sono stati identificati 12 centri per la profilazione molecolare: “Nel 2023 sono stati testati 2.343 pazienti su 2.600 candidabili: un tasso dell’84%, il migliore al mondo, superiore anche a quello statunitense”. Ma ha anche avvertito: “Oggi siamo su una pista rossa, ma per affrontare davvero la sfida del Molecular Tumor Board serve l’attrezzatura da pista nera: serve investire in digitalizzazione, automazione e innovazione nei laboratori”.

Milione (Istituto Europeo Oncologia Milano): "Il carcinoma gatsrico è una patologia affrontabile con terapie mirate"

Il professor Massimo Milione, direttore della Struttura Complessa di Anatomia Patologica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, ha invece illustrato come anche il carcinoma gastrico stia cambiando pelle: “Non è più solo una malattia chirurgica. Oggi è una patologia affrontabile con terapie mirate. E la diagnosi non è più l’ultima, come ci insegnava il vecchio manuale americano, ma la prima: quella che avvia un percorso di cura”. Milione ha citato i test per i biomarcatori emergenti come Claudina 18, FGFR2 e PDL1: “Sono strumenti che aprono porte terapeutiche concrete, e che oggi possiamo effettuare in 24-48 ore, a patto di avere centri centralizzati e risorse ben organizzate. La dispersione sarebbe un errore gravissimo”.

Baldassarra (Seeweb): "La medicina è il contesto ideale per l'AI"

Sul fronte delle tecnologie emergenti, l’ingegner Antonio Baldassarra, amministratore delegato del gruppo Seeweb, ha tracciato un quadro dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale in ambito medico: “La medicina è il contesto ideale per l’AI: non servono risultati esatti, ma utili. L’AI è già in uso nella diagnostica per immagini, nella chirurgia assistita, persino nell’anamnesi, dove può affiancare il medico esperto e superare la logica del questionario”. Baldassarra ha aggiunto: “Abbiamo aziende italiane, anche lombarde, che stanno già pubblicando su Nature studi sull’applicazione dell’AI al folding proteico. Ma per sperimentare davvero servono sandbox interdisciplinari, ambienti protetti dove ingegneri e medici possano lavorare insieme, al di fuori dei vincoli normativi tradizionali”.
    

 








A2A