Orchestra Sinfonica di Milano: la sfida della stagione 2025-26 - Affaritaliani.it

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Orchestra Sinfonica di Milano: la sfida della stagione 2025-26

Presentato il cartellone all'Auditorium: ina stagione ricca sia sul piano degli interpreti sia su quello delle scelte musicali, la seconda firmata da Emmanuel Tjeknavorian

Di Francesco Bogliari

Orchestra Sinfonica di Milano: la sfida della stagione 2025-26

Come avevamo scritto il 14 aprile scorso commentando la stagione 2025-26 dei Pomeriggi Musicali, la concorrenza fa bene al consumatore. In questo caso all'ascoltatore. La conferma è venuta ieri dalla presentazione della prossima stagione dell'Orchestra Sinfonica di Milano (OSM). Una stagione ricca sia sul piano degli interpreti sia su quello delle scelte musicali, la seconda firmata da Emmanuel Tjeknavorian, il trentenne direttore/violinista viennese/armeno che in meno di un anno è riuscito a conquistare il favore sia del pubblico sia della critica (cose che, come si sa, non sempre vanno insieme).

Con Tjeknavorian l'Orchestra Sinfonica guadagna una personalità riconoscibile

Tjeknavorian sta plasmando un'orchestra che negli ultimi anni si era un po' adagiata su una routine, certo di buon livello ma pur sempre routine, non riuscendo a esprimere una personalità riconoscibile. Il nuovo direttore trasmette un'energia musicale non comune, accompagnata da una capacità di leadership empatica sui membri dell'orchestra evidente a chiunque in questi ultimi mesi abbia assistito anche a uno solo dei concerti da lui diretti in Auditorium. Tjenkavorian sta costruendo un gruppo, non solo da un punto di vista “tecnico” professionale ma anche umano, coinvolgendo le prime parti in un programma cameristico – parallelo a quello sinfonico – di alta caratura artistica (imperdibile, tra le tante scelte di qualità, l'esecuzione di “Metamorphosen” di Richard Strauss nella rara versione per 7 strumenti ad arco, con Tjeknavorian primo violino, in programma il 30 novembre al Teatro Gerolamo). 

Verranno inoltre proposti tre concerti molto particolari, senz'altro una delle idee più originali della stagione, ciascuno dedicato a una sezione dell'orchestra: gli ottoni, i contrabbassi, gli archi. È nella pratica della musica da camera che si forgiano musicisti capaci di suonare in orchestra facendo squadra: Tjeknavorian lo sa, lo fa da anni in prima persona e la sta applicando alla compagine milanese. Spazio solistico per alcuni professori dell'orchestra anche in alcuni appuntamenti del repertorio sinfonico: tra questi Alessandro Rosi (ventitreenne prima tromba), Luca Santaniello e Nicolai Freiherr von Dellingshausen (spalle dei primi violini) e Giuseppe Amatulli (primo corno).

Il cartellone: 26 programmi sinfonici, 9 cameristici e 2 corali

La stagione 2025-26 prevede 26 programmi sinfonici, 9 cameristici e 2 corali. Segnaliamo innanzittutto l'attenzione a due anniversari: il 150^ dalla nascita di Manuel de Falla e il 100^ di Luciano Berio. La stagione verrà aperta domenica 14 settembre alla Scala da Tjeknavorian e dal pianista Rudolf Buchbinder: Quinta sinfonia di Ciajkovskij e Primo concerto per pianoforte di Bramhs. Tra i numerosi direttori e solisti ci limitiamo a segnalare, tra i primi, Yoel Gamzou, Diego Ceretta, Marko Letonja, Cornelius Meister, Christoph Eschenbach; tra i secondi Andrea Obiso, le sorelle Lebèque, Andrea Lucchesini, Anne Akiko Meyers, Dominik Wagner. 

Da segnalare due capisaldi della musica sacra: il Requiem di Verdi e l'Ein Deutsche Requiem di Brahms, entrambi diretti da Tjeknavorian con eccellenti solisti. Spazio anche alla musica contemporanea, con la conferma di Nicola Campogrande musicista “in residenza”, di cui si eseguirà in prima assoluta “Gioco di squadra”, commissionato dall'OSM in occasione dei Giochi olimpici Milano-Cortina.

Il programma completo a QUESTO LINK
 








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