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Paolo Romano: "Sostenibilità e crescita economica devono andare di pari passo"
Paolo Romano

Paolo Romano: "Sostenibilità e crescita economica devono andare di pari passo"

Se noi coprissimo il 5% di tutta la Lombardia di pannelli solari potremmo rinunciare al gas che utilizziamo nell'industria, per il riscaldamento e per la produzione elettrica". Paolo Romano, assessore al Municipio 8 di Milano, è il più giovane candidato del Pd alle prossime regionali in Lombardia. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano affronta il tema della transizione energetica: "Sostenibilità e crescita economica devono andare di pari passo ma manca una regia pubblica di investimenti". Domani Romano chiuderà la sua campagna elettorale con una diretta Instagram dalle 18 alle 21 a cui parteciperanno, tra gli altri, anche il candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino, l‘ex segretario dem Nicola Zingaretti, il deputato Marco Furfaro, l'europarlamentare Brando Benifei e gli attivisti di Wikimafia.

Romano, quindi l'investimento da fare è sul fotovoltaico?

Non arriveremo a coprire il 5% della Regione che è tanto, ma ci dessimo come obiettivo il 2,5% dimezzeremmo il consumo di gas. Noi utilizziamo 18 miliardi di metri cubi di gas in un anno in Lombardia, quasi un quarto quasi di tutta la Nazione, immettendo 32 miliardi di tonnellate di Co2 nell'aria, quando potremmo dimezzare le emissioni e abbassare il costo dell'energia.

Un tema, quello dell'ambiente, poco dibattuto in campagna elettorale?

Intanto c'è da segnalare un fatto grave. Non solo non è un tema centrale nel dibattito, ma Letizia Moratti e il centrodestra, penso a Giulio Gallera, stanno utilizzando decine e decine di vele inquinanti con i loro manifesti. Almeno in campagna elettorale si potrebbe provare a rispettare l'ambiente. Il nostro materiale, per esempio, è tutto prodotto con carta riciclata al 50%.

Cosa ne pensa delle rivendicazioni, a volte anche plateali, degli attivisti per il clima?

Credo che dobbiamo smetterla di guardare il dito al posto della luna. Non faccio questa battaglia come loro, non uso i loro stessi metodi. Ma se una generazione è così frustata da spendere il proprio tempo a bloccare il raccordo o a buttare vernice lavabile sopra edifici pubblici, allora dobbiamo chiederci se come società qualcosa abbiamo sbagliato. La responsabilità è di chi ci ha portato fin qui o di ragazzi arrabbiati e spaventati che a un certo punto scoppiano e trovano metodi diversi per farsi vedere?

Il nucleare può essere una delle soluzioni?

La costruzione di una centrale di nuova generazione può richiedere anche 15-20 anni e noi non abbiamo questo tempo. Il fotovoltaico ha velocità di installazione e le aziende che si occupano di rinnovabili sono disposte a realizzare impianti senza costi, a patto di poterli installare su superfici pubbliche. Così facendo potremmo dare gambe alle comunità energetiche e moltiplicare la produzione di energia solare che entra nella rete.

Quest'anno c'è stato anche un problema di siccità e quindi idrico.

Pensiamo al canale Villoresi nell'est di Milano, che si divide in due: un pezzo finisce alle centrali che producono energia elettrica, un altro serve per l'irrigazione dei campi. Ma d'estate la richiesta è molto alta e si usa sempre più acqua per la produzione di energia e meno per i campi. Utilizzare fonti di energia che non prevedono il consumo idrico consente di mantenere l'irrigazione ai suoi standard.

Non solo ambiente, ma anche attenzione agli sprechi alimentari.

C'è una proposta a livello nazionale che mette in rete la grande distribuzione, il terzo settore e le istituzioni, stanziando 3,5 milioni di euro per i capoluoghi per organizzare i collegamenti e comprare i furgoni, magari elettrici.  Si crea un'unica rete di distribuzione e dotando le persone di una tessera o di un account collegato a una app, potranno sapere di quanti pacchi alimentari hanno diritto e come prenotarli. In Regione servono risorse aggiuntive per arrivare a tutte le città, non solo i capoluoghi, creando subito il tavolo di coordinamento con il terzo settore. E ragionando sul concedere degli spazi in periferia o ai piani terra delle Case Aler, abbinandoli ai servizi dei centri per l'impego. Un modo per unire le politiche attive alla povertà, anche alimentare.

Romano, un fioretto se verrà eletto?

Intanto vorrei tornare, ma stavolta in bici, in tutti e 60 i Comuni in cui sono stato in questa campagna elettorale. Poi ho promesso ai ragazzi e alle ragazze che hanno lavorato con me che potranno tirarmi tutti uno schiaffo a testa. Siamo un gruppo unito e questo è stato un valore aggiunto. Tanti giovani si sono dati da fare durante la sessione invernale degli esami e col

Se noi coprissimo il 5% di tutta la Lombardia di pannelli solari potremmo rinunciare al gas che utilizziamo nell'industria, per il riscaldamento e per la produzione elettrica". Paolo Romano, assessore al Municipio 8 di Milano, è il più giovane candidato del Pd alle prossime regionali in Lombardia. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano affronta il tema della transizione energetica: "Sostenibilità e crescita economica devono andare di pari passo ma manca una regia pubblica di investimenti". Domani Romano chiuderà la sua campagna elettorale con una diretta Instagram dalle 18 alle 21 a cui parteciperanno, tra gli altri, anche il candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino, l‘ex segretario dem Nicola Zingaretti, il deputato Marco Furfaro, l'europarlamentare Brando Benifei e gli attivisti di Wikimafia.

Romano, quindi l'investimento da fare è sul fotovoltaico?

Non arriveremo a coprire il 5% della Regione che è tanto, ma ci dessimo come obiettivo il 2,5% dimezzeremmo il consumo di gas. Noi utilizziamo 18 miliardi di metri cubi di gas in un anno in Lombardia, quasi un quarto quasi di tutta la Nazione, immettendo 32 miliardi di tonnellate di Co2 nell'aria, quando potremmo dimezzare le emissioni e abbassare il costo dell'energia.

Un tema, quello dell'ambiente, poco dibattuto in campagna elettorale?

Intanto c'è da segnalare un fatto grave. Non solo non è un tema centrale nel dibattito, ma Letizia Moratti e il centrodestra, penso a Giulio Gallera, stanno utilizzando decine e decine di vele inquinanti con i loro manifesti. Almeno in campagna elettorale si potrebbe provare a rispettare l'ambiente. Il nostro materiale, per esempio, è tutto prodotto con carta riciclata al 50%.

Cosa ne pensa delle rivendicazioni, a volte anche plateali, degli attivisti per il clima?

Credo che dobbiamo smetterla di guardare il dito al posto della luna. Non faccio questa battaglia come loro, non uso i loro stessi metodi. Ma se una generazione è così frustata da spendere il proprio tempo a bloccare il raccordo o a buttare vernice lavabile sopra edifici pubblici, allora dobbiamo chiederci se come società qualcosa abbiamo sbagliato. La responsabilità è di chi ci ha portato fin qui o di ragazzi arrabbiati e spaventati che a un certo punto scoppiano e trovano metodi diversi per farsi vedere?

Il nucleare può essere una delle soluzioni?

La costruzione di una centrale di nuova generazione può richiedere anche 15-20 anni e noi non abbiamo questo tempo. Il fotovoltaico ha velocità di installazione e le aziende che si occupano di rinnovabili sono disposte a realizzare impianti senza costi, a patto di poterli installare su superfici pubbliche. Così facendo potremmo dare gambe alle comunità energetiche e moltiplicare la produzione di energia solare che entra nella rete.

Quest'anno c'è stato anche un problema di siccità e quindi idrico.

Pensiamo al canale Villoresi nell'est di Milano, che si divide in due: un pezzo finisce alle centrali che producono energia elettrica, un altro serve per l'irrigazione dei campi. Ma d'estate la richiesta è molto alta e si usa sempre più acqua per la produzione di energia e meno per i campi. Utilizzare fonti di energia che non prevedono il consumo idrico consente di mantenere l'irrigazione ai suoi standard.

Non solo ambiente, ma anche attenzione agli sprechi alimentari.

C'è una proposta a livello nazionale che mette in rete la grande distribuzione, il terzo settore e le istituzioni, stanziando 3,5 milioni di euro per i capoluoghi per organizzare i collegamenti e comprare i furgoni, magari elettrici.  Si crea un'unica rete di distribuzione e dotando le persone di una tessera o di un account collegato a una app, potranno sapere di quanti pacchi alimentari hanno diritto e come prenotarli. In Regione servono risorse aggiuntive per arrivare a tutte le città, non solo i capoluoghi, creando subito il tavolo di coordinamento con il terzo settore. E ragionando sul concedere degli spazi in periferia o ai piani terra delle Case Aler, abbinandoli ai servizi dei centri per l'impego. Un modo per unire le politiche attive alla povertà, anche alimentare.

Romano, un fioretto se verrà eletto?

Intanto vorrei tornare, ma stavolta in bici, in tutti e 60 i Comuni in cui sono stato in questa campagna elettorale. Poi ho promesso ai ragazzi e alle ragazze che hanno lavorato con me che potranno tirarmi tutti uno schiaffo a testa. Siamo un gruppo unito e questo è stato un valore aggiunto. Tanti giovani si sono dati da fare durante la sessione invernale degli esami e col freddo perché noi sentiamo che questa campagna regionale ci riguarda come poche altre.

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crescita economicapaolo romanosostenibilità







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