Paraplegico torna a camminare dopo anni grazie a un neurostimolatore: a Milano il primo caso al mondo - Affaritaliani.it

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Paraplegico torna a camminare dopo anni grazie a un neurostimolatore: a Milano il primo caso al mondo

Il paziente, 33 anni, aveva una grave lesione al midollo spinale. Dopo l’impianto e la riabilitazione personalizzata presso il San Raffaele, ha percorso 1 km con un deambulatore

di redazione

Paraplegico torna a camminare dopo anni grazie a un neurostimolatore: a Milano il primo caso al mondo

Tornare a camminare dopo anni di paralisi sembrava impossibile. Eppure è successo davvero, all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. Un uomo di 33 anni, colpito da una grave lesione al midollo spinale dopo un incidente, è riuscito a rimettersi in piedi e camminare per un chilometro, grazie all’impianto di un neurostimolatore e a un percorso innovativo di riabilitazione. Come riferisce il San Raffaele, è il primo caso documentato al mondo. 

Il caso è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Med – Cell Press e nasce dalla collaborazione tra medici e ricercatori del San Raffaele, dell’Università Vita-Salute San Raffaele e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con la guida del professor Silvestro Micera.

Un impianto per riattivare i nervi e tornare a camminare

Il paziente, rimasto paraplegico dopo un trauma alla colonna tra T11 e T12, non riusciva più a camminare né a stare in piedi, nonostante due cicli di riabilitazione. Il danno colpiva sia il sistema nervoso centrale che quello periferico, rendendo il recupero estremamente complesso. A offrire una nuova speranza è stato l’impianto chirurgico di un neurostimolatore nella parte bassa della schiena, tra le vertebre T11 e L1, capace di riattivare i nervi ancora funzionanti. Il dispositivo invia stimoli elettrici mirati e ha permesso di “riaccendere” i muscoli coinvolti nella postura e nel movimento.

Realtà virtuale e riabilitazione su misura

Il trattamento non si è fermato all’impianto: il paziente è stato seguito in un programma avanzato di riabilitazione, con esercizi in realtà virtuale e tecnologie di feedback motorio e sensoriale. In appena tre mesi sono emersi segnali forti: miglior controllo del tronco, maggiore mobilità delle anche e incremento della stabilità seduta. I fisioterapisti hanno accompagnato il paziente in un percorso graduale: prima sul tapis roulant, poi con deambulatore e tutori. Alla fine del programma, ha percorso 1 chilometro con il solo ausilio del deambulatore.

Una speranza concreta per altri pazienti

“La stimolazione ha permesso di recuperare la capacità di stare in piedi e camminare, migliorando anche il dolore cronico e la qualità della vita”, spiega il dottor Luigi Albano, primo autore dello studio. È la prima volta che dimostriamo l’efficacia di questa tecnica in una lesione grave al cono midollare”, aggiunge il professor Pietro Mortini, primario di Neurochirurgia al San Raffaele. Il successo non è solo tecnico: è il frutto di un lavoro di squadra tra neurochirurghi, fisioterapisti, ingegneri, fisiatri e neurologi, come sottolinea il dottor Sandro Iannaccone, direttore del Dipartimento di Riabilitazione del San Raffaele.

Cosa sono le lesioni del cono midollare

Il cono midollare è l’estremità del midollo spinale, a cavallo tra il sistema nervoso centrale e quello periferico. Le lesioni in quest’area – spesso causate da incidenti o cadute – compromettono non solo il movimento, ma anche funzioni vitali come controllo della vescica, intestino e sessualità. Queste lesioni, difficilissime da trattare, rappresentano oltre il 50% dei traumi spinali. Finora, le cure erano limitate e i risultati modesti. La stimolazione elettrica epidurale apre invece a nuove possibilità, anche per chi vive da anni in condizioni considerate irreversibili.








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