Milano
Parisi cerca di compattare le truppe. Ma i 'big' lotteranno in aula?

Riunione del centrodestra con Stefano Parisi e gli eletti: riflettori sui 'big', attesi da cinque anni di opposizione a Palazzo Marino
Nel corso della riunione con consiglieri comunali e presidenti di municipio tenutasi ieri sera Stefano Parisi ha cercato di ricompattare le truppe dopo la bruciante sconfitta del 19 giugno scorso, con il ballottaggio perso per soli 17mila voti nei confronti di Beppe Sala, con messaggi ribaditi anche nell'incontro serale al Cinemax San Carlo di via Morozzo della Rocca: "Dobbiamo mantenere l’unità della coalizione e lanciare ai milanesi messaggi coerenti con il nostro programma di governo". Ma i nervi restano tesi. Alessandro Morelli, Lega Nord, ha punto sulla questione moschee: "Sul no alla moschea noi abbiamo tenuto sempre la barra dritta, gli alleati si sono accorti solo dopo che la nostra era la posizione che “pagava’’ di più".
Ma il vero nodo sembrano essere i capolista, nomi pesanti e di prestigio come Mariastella Gelmini, Matteo Salvini, Gabriele Albertini. Chi più chi meno, hanno portato voti e preferenze, ma saranno presenti in aula per fare opposizione? Albertini si è già fatto da parte, lasciando spazio a Manfredi Palmeri. Gelmini ha annunciato che non si tirerà indietro. Lo stesso Parisi non ha negato le criticità legate a nomi così "ingombranti": "È vero - ha ammesso - che tante persone non mi hanno votato perché vedevano in lista volti noti. Ma è vero anche che senza quei capilista sarebbe stato difficile mantenere coesa la coalizione. Se loro non fossero stati sopra il treno elettorale, avrebbero avuto più tempo per fare commenti sulla campagna elettorale".