Milano
Pd, Fiano si rafforza nel partito. Balzani-Majorino, lo psicodramma. Inside
di Fabio Massa
Emanuele Fiano si ritirerà nei prossimi giorni. Questo è certo, ormai. Ampiamente preannunciato, e adesso in dirittura d’arrivo, il ritiro di Fiano si accompagnerà a una amplificazione - secondo quanto può riferire Affaritaliani.it - del suo ruolo all’interno del Partito Democratico. Fiano e Area Dem sono già in maggioranza, ma di certo Fiano potrà assumere la guida di buona parte della campagna del partito in vista delle elezioni. Sarà un punto di riferimento per i renziani.
Intanto, mentre nel Pd pro-Sala le cose sono abbastanza chiare, nel Pd legato alla Balzani (sponsorizzata dal sindaco, ma comunque iscritta al Pd e addirittura membro della segreteria regionale di Alessandro Alfieri) c’è un po’ di maretta. Che cosa succederà se Majorino deciderà di tirare dritto, di resistere alle incredibili pressioni che sono in essere sulla sua candidatura, ai pezzi che continua a perdere? Di certo è che in due in campo non possono rimanere, vociferano dalla Capitale. Ovviamente la parola “ritiro” è bandita, su entrambi i fronti della barricata. Lei predica ottimismo. Ma insomma, dividere in due i voti per una sfida che già da sola è ardua, non è cosa da poco. Di certo, a confortare la sfida di Francesca sono i boeriani, gente molto abituata a fare politica come un continuo movimento. Gente attiva. In più c’è Pisapia, che nell’ultimo periodo ha usato molto il telefono, ha incontrato persone, ha fatto verifiche sul campo molto approfondite. E si vuole giocare la partita fino in fondo. E poi c’è Sel, che sulla dicotomia Balzani-Majorino, con entrambi in campo, finirà per spaccarsi e rendersi definitivamente irrilevanti nei confronti di Sala.
Infine, l’ultima nota riguarda gli arancioni. Che, semplicemente, non ci sono più. O meglio, ci sono, ma sono divisi. Limonta e i suoi circoli sono con Francesca Balzani. Gli altri? Si dice che tre indizi fanno una prova. Primo indizio: l’incontro tra Sala e gli assessori avviene chez Chiara Bisconti, che già aveva deciso la sterzata malgrado il rapporto davvero intimo con Pisapia. Secondo indizio: il silenzio di Franco D’Alfonso, generalmente molto attivo nella comunicazione politica. Terzo indizio: Sala tiene un evento pubblico al Circolo De Amicis. Chez D’Alfonso. Che a questo punto potrebbe essere il traghettatore dall’esperienza pisapiana a quella saliana.
@FabioAMassa