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Milano
Pd, il Sì di Cuperlo scuote Milano. Sabato riunione di fuoco a Roma

di Fabio Massa

Dopo il sì di Gianni Cuperlo, è cambiato tutto. Soprattutto a Milano, dove Sinistra Dem è quantomeno spaccata, e dove la maggioranza “renziana” adesso è intenzionata ad andare a vedere le carte della minoranza che tuttavia, nel rito milanese, è molto integrata sia nel governo della città che nel governo del partito, al punto di essere in una segreteria unitaria. Anche se nubi si addensano sul futuro congressuale locale, dove la Sinistra vorrebbe marcare la discontinuità. Dopo aver ovviamente passato il giro di boa del referendum, che davvero potrebbe cambiare tutto politicamente.

La decisione di Gianni Cuperlo, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, sarebbe stata presa confrontandosi non con l’intera Sinistra Dem milanese, luogo in cui forse è più forte in Italia, ma con due esponenti comunque di primaria importanza come Barbara Pollastrini, parlamentare di lungo corso e punto di riferimento in città, e soprattutto con Giuliano Pisapia, l’ex sindaco che potrebbe/dovrebbe dare vita alla “cosa rossa 2”. Ovvero a un’aggregazione per la quale sta trattando con Matteo Renzi che ancora non si capisce se interna o esterna al Partito Democratico. Prematuro, ovviamente, ma l’indiscrezione di ieri di Affaritaliani.it sulla possibile (ma non avvenuta) presenza di Pisapia alla Leopolda la dice lunga sui movimenti carsici che stanno avvenendo sull’asse Milano-Firenze. In tutto questo, si pone la posizione di Cuperlo. Che non è piaciuta per nulla ad Onorio Rosati, consigliere regionale, che scrive: “Rispetto profondamente Gianni Cuperlo, per la sua storia e per la bella persona che è e rispetto la scelta che ha compiuto sulle modifiche all'Italicum e sul suo Si al referendum. Rispetto lui e le sue scelte ma non le condivido e le considero sbagliate. Ho avuto modo di parlare con lui. Per quanto mi riguarda non sono venute meno le ragioni che da tempo mi hanno portato a sostenere le ragioni del No e che sono le ragioni di tanti compagne e compagni che votano e che sono iscritti al Pd”.

Quindi, come comporre la questione? Secondo rumors, potrebbe a breve essere confermata la data di sabato 12 novembre per una riunione a Roma di Sinistra Dem, che attualmente è divaricata tra “governativi” (cioè chi sta all’interno delle istituzioni, che potrebbe seguire Cuperlo) e “base” (ovvero i territori che invece sono più orientati per il no al Referendum). Chissà se davvero si arriverà alla ricomposizione o se si assisterà all’ennesima spaccatura della minoranza.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

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pd milanogianni cuperloreferendum costituzionale







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