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Pd Milano, si accende il congresso. "Minniti? Ma quale outsider..."

Pd Milano, si accende il congresso. "Minniti? Ma quale outsider: faceva trattative..."

Il congresso metropolitano del Pd milanese è riassumibile in una parola: "narrazioni". Che fanno sempre arrabbiare tutti. In particolare l'idea che da una parte ci sia un candidato - Alessandro Capelli - che è il frutto di "un accordo tra le correnti".

Dopo la pubblicazione delle anticipazioni sulla squadra di Capelli da parte di Affaritaliani.it Milano, nel partito si è mosso qualcosa

E dall'altra un candidato - Santo Minniti - che vuole "la rappresentanza dal basso". Girata all'inverso, Capelli "unisce le anime del partito" e Santo Minniti "è divisivo". Dopo la pubblicazione delle anticipazioni sulla squadra di Capelli da parte di Affaritaliani.it Milano, nel partito si è mosso qualcosa. Giordano Ghioni, esponente della provincia di Milano vicino all'area Bonaccini, che sarebbe potuto essere uno dei contendenti, conferma ad Affaritaliani.it Milano che "sì, Santo Minniti è stato seduto ai tavoli di trattativa con Alessandro Capelli. Dico di più: tutte le sue proposte politiche sono state accolte, e sono finite nel programma di Capelli. Come quella sulla necessità di fare le primarie. Ma lui ha rotto lo stesso, con motivazioni politiche che mi sembravano e mi sembrano insufficienti".

Ghioni è esponente di un gruppo che ha fatto un percorso "partendo da una serie di esperienze che mettevano insieme l'area cattolico democratica di provincia unendola a un pezzo di giovani democratici, ragionando sul tema di città metropolitana. Io avevo posto la mia disponibilità alla candidatura all'interno del perimetro della Bonaccini. Durante il percorso ci sono state interlocuzioni con Alessandro e i nostri temi hanno trovato riscontro nella sua proposta". Ma nei tavoli si è parlato di nomi? "Assolutamente no". Ma chi c'era ai tavoli di trattativa? Appunto Ghioni, poi Santo Minniti, Anna Scavuzzo e Sara Bettinelli.

In tre ora sostengono Alessandro Capelli, Santo Minniti invece no

In tre ora sostengono Alessandro Capelli, Santo Minniti invece no. L'outsider ha lanciato ieri, dopo la pubblicazione del pezzo di Affaritaliani.it Milano, una proposta di segreteria "dal basso": "L’organizzazione è politica. L’ho sperimentato facendo il segretario di circolo e il responsabile organizzativo nella segreteria uscente, imparando a conoscere le fatiche dei circoli così come la ricchezza di esperienze e punti di vista dei nostri iscritti. Ho capito che troppo spesso i ruoli nel nostro partito non rispondono alla volontà di far crescere la nostra comunità ma a una logica di spartizione che deriva da accordi tra correnti. È per questo che, tenendo conto dell’esperienza di questi anni, voglio introdurre un cambiamento nella segreteria che comporrò in caso di vittoria. Credo che ciò che serva oggi al PD Milano Metropolitana sia una segreteria che valorizzi il radicamento e i circoli, le loro esigenze e i temi centrali per i vari territori. La squadra che vorrei al mio fianco sarà composta dunque dai referenti delle zone, scelti a loro volta dai circoli di riferimento".

fabio.massa@affaritaliani.it

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