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Pietà Rondanini, Sgarbi: "Nuovo allestimento indecoroso, umiliante, offensivo"
Pietà Rondanini, Sgarbi: "Nuovo allestimento indecoroso e offensivo"

Pietà Rondanini, Sgarbi: "Nuovo allestimento indecoroso e offensivo"

"Indecoroso, umiliante e offensivo": così il sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi giudica il nuovo allestimento della 'Pietà Rondanini', la celebre opera di Michelangelo Buonarroti custodita al Museo del castello Sforzesco di Milano, voluto da Stefano Boeri e firmato da Michele De Lucchi.

"L'indecente e costoso allestimento della 'Pietà Rondanini' - osserva Sgarbi - è indecoroso per Michelangelo e offensivo per la grande tradizione museografica italiana. Tra i vanti degli allestimenti degli anni Cinquanta in Italia vi sono gli interventi di Carlo Scarpa al Museo di Castelvecchio a Verona e a Palazzo Abatellis a Palermo, e, negli stessi anni, dei Bbpr al Castello Sforzesco di Milano e di Franco Albini nei Musei di Palazzo Bianco e di Palazzo Rosso a Genova. I musei genovesi, tra l’altro, sono stati recentemente restaurati con grande rispetto per il magistero dell'architetto Albini".

Pietà Rondanini, il nuovo allestimento costato 4,6 milioni di euro

"Con il nuovo allestimento della 'Pietà' proposto da Michele De Lucchi, con la complicità della Sovrintendenza e l’inutile spesa di 4 milioni e 600 mila euro (da sottoporre alla Corte dei Conti), gli architetti Bbpr (lo studio fondato a Milano nel 1932 da Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers) autori dell’ammiratissimo e celebratissimo allestimento originario, sono stati insultati e sfregiati - continua Sgarbi -. L'esito è una umiliazione e un abbruttimento per l’opera di Michelangelo posta a rovescio, mostrando il lato b, non finito, ma neppure incominciato, su una mortificante base, circondata da faretti e altri apparati tecnologici che non si vedevano nel precedente allestimento assoluto e puro".

Sgarbi: "Aspettiamo il nuovo sindaco per ripristinare l'allestimento dello studio Bbpr"

"Le dogmatiche dichiarazioni dell'attuale direttrice non sono condivisibili - conclude il sottosegretario -. Le opere d'arte non si adattano al pubblico, ma il pubblico alle opere d'arte. Essendo l’opera di Michelangelo, proprietà del Comune di Milano, attenderemo il nuovo sindaco per indicare prescrizioni che ripristinino l’allestimento originario dello studio Bbpr".

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