Pinocchio/ Alitalia, il vero problema ora un Montezemolo da "piazzare"...

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C'era una volta un Paese davvero magnifico. Il Paese dei trasporti. Il dibattito ruota attorno ai trasporti: pensateci. Facciamo un esempio. Casualmente Luigino Di Maio tira fuori la questione dei taxi del mare che portano i clandestini, attacca le ONG. Saviano lo rintuzza, allora interviene il pm di Catania che dice che le ONG hanno legami con la criminalità, la mafia, e che di fatto vogliono turbare il sistema economico italiano. Un po' come quegli altri geni di Trani che avevano chiamato alla sbarra tutte le banche del pianeta, ovviamente assolte. Poi, visto che al procuratore di Catania ora chiedono prove e chiarimenti, lui interviene di nuovo e dice: non abbiamo le prove. Un po' quella bestialità di Pasolini, che solo una generazione di cretini ha potuto bollare come genialità (altre furono le cose geniali di Pasolini): io so ma non ho le prove e nemmeno indizi. E allora taci, giacché fai il procuratore e non lo scrittore. Poi c'è, visto che l'Italia è il Paese dei trasporti, la questione Alitalia è assolutamente centrale nel dibattito. Che gran dibattitone. Facciamoci un referendum tipo 4 dicembre. Il quesito potrebbe essere questo: vuoi tu salvare un carrozzone che sono 20 anni che ci ciuccia soldi e riesce puntualmente a fallire? Se voti sì, tiriamo fuori mezzo miliardo e statalizziamo le perdite. Se voti no, tiriamo fuori mezzo miliardo per garantire la continuità aziendale. Dopodiché in tutto questo c'è una curiosità che mi funesta: dove ci ritroveremo Montezemolo a breve? Presidente del Milan cinese? Candidato premier? Con il casco a bordo di una formula 1? In lizza per un posto da ministro? Del resto dopo il successo Alitalia e Italo, è importante recuperare energie per il Paese.