Pinocchio/ Querele a raffica e giornalisti seduti: tornino i duelli - Affaritaliani.it

Milano

Pinocchio/ Querele a raffica e giornalisti seduti: tornino i duelli

ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), ALLE 19,15 E IN REPLICA IL GIORNO DOPO

ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45

C'era una volta il giornalismo. Quello che denunciava le porcate del potere. Poi sono arrivate le querele a raffica, ci siamo seduti, ci hanno spaventato, a volte sì a volte no, a volte ancora si denuncia, a volte non si denuncia. A volte si eccede nella denuncia. Insomma, lo stato dell'informazione in Italia è mezzo comatoso, ma tutto va bene. Comunque, non vorrei parlare di giornalisti, anche se mi fa sorridere pensare che anche nei giornaloni, quelli di gran blasone e grandi manager con grandi stipendi e grandi bilanci, ormai i giornalisti vengono pagati tre pere e un peperone, e ancora se la prendono con la casta dei giornalisti e pretendono che i giornalisti siano un incrocio tra Madre Teresa di Calcutta e padre Kolbe. Ad ogni modo, ho letto uno status su Facebook che mi ha fatto sorridere. Dice: "La querela è lo strumento che usano per cercare di zittirci. Peccato che si sbagliano di grosso, noi non abbiamo paura e continueremo a denunciare le loro porcate". E ancora: "Spesso i nostri subiscono attacchi e querele a scopo intimidatorio". Uno penserebbe che si stia parlando dei giornalisti, che effettivamente vengono spesso minacciati con le querele, e che questo sia un grande moto d'orgoglio che invece alla categoria manca. Figuratevi che a me stanno chiedendo un quarto di milione di euro perché ho levato una marchetta. Cioè, non perché ho offeso qualcuno, ma perché ho deciso di non elogiarlo. Digressioni a parte, la frase è di Stefano Buffagni, possibile candidato presidente del Movimento 5 Stelle. Una bella frase. Che dovrebbe valere per i giornalisti, e anche per chi fa politica. Il problema è che chi fa politica spesso si lamenta delle querele che riceve, ma difficilmente si rende conto che poi - i politici - sono proprio quelli che vanno più spesso dall'avvocato. Ho una proposta provocatoria: ripristiniamo il duello. Senza armi, solo parole, in un confronto verbale in piazza. Scommetto che i leoni da tastiera con l'avvocato facile in pubblico certe bestialità non le direbbero. Se fossi Buffagni lo metterei nel mio programma elettorale.








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