Pinocchio/ Pisapia, un disastro metropolitano - Affaritaliani.it

Milano

Pinocchio/ Pisapia, un disastro metropolitano



ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), ALLE 19.15

ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45

C’era una volta un Paese incredibile. Oggi Pisapia, sul Giorno, dice che per la Città Metropolitana ci vuole un miracolo. Poi attacca il premier Renzi: “Serve l’autonomia finanziaria”. Fantastico. Inimitabile. Io credo che Pisapia sia stato un sindaco di Milano con alcuni difetti e alcuni pregi. Sicuramente, come tutti i sindaci che l’hanno preceduto, ha lavorato molto. Non si sono registrate inchieste o scandali particolarmente virulenti. Insomma, il giudizio può essere di vario tipo, ma nessuno potrà dire che - stante il fatto che si sarebbe potuto far di meglio - Pisapia non si sia impegnato nel suo ruolo. Nel suo ruolo di sindaco di Milano, badate bene. Perché invece, a livello di primo cittadino della Città Metropolitana, continuo a pensare che sia stato un disastro. E’ vero che lui, quella poltrona, non l’avrebbe voluta, gliel’hanno assegnata. Ma è anche vero che se la Città Metropolitana è ridotta come è ridotta, è anche colpa sua. Non c’è più niente. Bisogna vendere tutto per pagare i debiti. Ci sono 1250 dipendenti parcheggiati, letteralmente, a fare poco o nulla. Con delle colpe anche su questo, giacché i dipendenti della Città Metropolitana, in alcuni casi, rifiutano anche la mobilità nei comuni perché finiscono per guadagnare di meno e dover lavorare. Meglio stare a far nulla. Ora, quando guardo questa situazione, e penso alla Provincia, inizio a ritenere un grande errore la sua abolizione e soprattutto l’abolizione di un vertice politico motivato, eletto dal popolo. E poi mi viene in mente quanto mi raccontava l’ultimo presidente, Guido Podestà, che un giorno mi rivelò una scenetta. Ci sono Pisapia e, appunto Podestà, che devono premiare dei comuni della provincia di Milano. Il primo è in veste di futuro primo cittadino, Podestà in veste di uscente. E a un certo punto Pisapia sbaglia a chiamare il nome di un comune. Per due volte. Il sindaco, indispettito, sale, ma tace per carità di patria. Podestà sussurra il nome giusto a Pisapia, che candido risponde: eh, Guido, che cosa ci vuoi fare? Io proprio di questi comuni non so niente. Ecco, questo è il problema. Altro che miracolo. Occorreva un poco di passione.








A2A