Milano
Pisapia: "Campo progressista, un'alleanza di sinistra per governare"

Dopo l'esito del referendum e le dimissioni di Renzi, l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia scopre le carte: "Alleanza tra forze di sinistra per governare"
"Io penso che ormai non si possa piu' andare avanti cosi'. Forse febbraio e' troppo presto, ma e' ora che si vada a elezioni. Ed e' indispensabile che non ci si vada con queste leggi elettorali. E' del tutto evidente che ci sono alcuni punti dell'Italicum su cui la Corte costituzionale indirettamente si e' gia' pronunciata, e vanno modificati. E poi non si puo' andare a votare con due leggi elettorali diverse per Camera e Senato, che quasi sempre producono due maggioranze diverse. Io credo che il Paese abbia bisogno di una legge elettorale che sia piu' democratica e permetta agli elettori di scegliere i propri parlamentari, con un premio di maggioranza che garantisca la governabilita' senza essere eccessivo come e' nell'Italicum. E non c'e' dubbio che l'unico modo per superare il problema sia quello di assegnare il premio di maggioranza non al singolo partito ma alla coalizione vincente ". Cosi' in una intervista a 'La Repubblica', l'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Quanto al risultato del referendum e alle percentuali del voto "il 40 per cento del Si' contiene voti di centro-destra che certo non sarebbero disponibili per un'alleanza di centro-sinistra. Mentre nel 60 per cento del No ci sono tanti voti di elettori di sinistra che invocano l'unita' del centrosinistra, e sono pronti a votare una coalizione che abbia questo segno".
"Questo e' il momento della verita'. I cittadini - agiunge - vogliono che ci sia un Parlamento che garantisca la governabilita', dove le mediazioni avvengano tra forze politiche che si riconoscono negli stessi valori e negli stessi principi. Oggi non e' cosi', perche' siamo in uno stato di necessita' e non c'e' una maggioranza alternativa a questa. Pero' le elezioni sarebbero, per il Pd, il momento decisivo per le sue scelte. Renzi dovrebbe scegliere se guardare a un'alleanza a sinistra, formando un centrosinistra, o un'alleanza con il Nuovo Centro Destra che trasformerebbe il Pd in un partito geneticamente modificato. Il popolo del Pd, io lo conosco bene, non accetterebbe mai la seconda soluzione".
"Quindi serve un'alleanza aperta, diamole un nome: Campo Progressista, che riunisca le forze di sinistra in grado di assumersi una responsabilita' di governo. Non per motivi di potere - prosegue Pisapia - ma per fare le cose di sinistra. Intendiamoci: anche questo governo ha fatto cose di sinistra, penso alle unioni civili, ma ha dovuto fare anche altre cose che nascevano dalla necessita' di arrivare a un compromesso con un partito di centro-destra. Questo non va piu' bene".
Quanto ai progetti futuri per il nuovo soggetto "a Milano ho partecipato a due iniziative intitolate 'Dopo il 4 c'e' il 5', pensando proprio al dopo-referendum. E naturalmente il tema era questo. Ecco, li' ho visto che ci sono gli spazi per questo progetto. E in questi mesi, girando l'Italia, partecipando a tante iniziative, mi sono accorto che il popolo di sinistra non aspetta altro". Un nuovo progetto politico "mettendo dei paletti ben precisi: nessuna alleanza con le forze di centro-destra o con quelle persone che non hanno la credibilita' o l'affidabilita' necessarie, anche se i loro voti oggi sono diventati indispensabili in Parlamento".
"Guardi, alle ultime amministrative in tantissimi Comuni grandi e piccoli sono nate delle liste di sinistra che si sono rivelate determinanti per la vittoria del centrosinistra. Gran parte di queste sono diventate associazioni culturali. E' necessario riunirle, metterle in rete, ragionare insieme". "A Milano abbiamo gia' fatto due iniziative. Il 18 dicembre a Roma si incontrera' tutta quella parte della sinistra che ritiene che il Partito democratico non possa che essere suo alleato, e voglia collaborare lealmente in un'ottica di centrosinistra assumendosi le sue responsabilita'. Il giorno dopo ci vedremo a Bologna, dove sara' presente anche il sindaco di Bologna, Merola, e Gianni Cuperlo, che sono del Pd, ma anche io e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che non siamo del Pd. Chiaramente sara' fondamentale vedere cosa decidera' la Direzione del Pd. Ma questo e' il momento della scelta".
"Noi ci rivolgiamo - aggiunge ancora il sindaco di Milano - alle forze organizzate a livello locale. Poi l'appuntamento di Roma e' organizzato da una parte della sinistra che viene da Sel e da Sinistra Italiana. Non verranno quelli che ritengono il Pd un partito geneticamente modificato e non ritengono possibile nessuna alleanza. Io rispetto la loro posizione, ma noi vogliamo dare voce alla grande richiesta di unita' del centrosinistra che ho sentito girando per l'Italia. E riuscire a parlare ai tanti disillusi che non sono piu' andati a votare, o hanno votato turandosi il naso. Dobbiamo restituire l'entusiasmo di fare politica agli italiani di sinistra che l'hanno perso".
LE REAZIONI
SALA: "E' NELLE SUE CORDE METTERE INSIEME SINISTRA E PD" - "Credo che abbia sempre avuto nelle sue corde l'idea di lavorare, cercando di mettere insieme la sinistra e il Pd, quindi, guardo con interesse alla cosa". Cosi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sul nuovo progetto lanciato dal suo predecessore, Giuliano Pisapia. "Poi bisognera' vedere perche' gli spazi politici sono ampi e stretti allo stesso tempo", ha aggiunto parlando coi giornalisti alla consegna degli Ambrogini
POLLASTRINI: "PROPOSTA PREZIOSA, ORA CONGRESSO IN TEMPI RAPIDI" - "Lo ripeto, c'e' vita a sinistra, nel Partito Democratico e fuori dal Partito Democratico. E c'e' un campo largo e civico da coltivare. Le parole e l'impegno importanti di Giuliano Pisapia sono preziosi anche per chi, come me, nel Pd crede nei "ponti" e in un nuovo centrosinistra da ricostruire": cosi Barbara Pollastrini, deputata del Pd e coordinatrice nazionale dell'area cuperliana, a proposito della proposta di un Campo Progressista avanzata da Pisapia. "Siamo al giorno dopo il referendum e rimango convinta che una nuova sinistra non potesse essere racchiusa nel perimetro del Si' come in quello No. E' il momento dell'incontro, del coraggio di idee radicali e di una larghissima partecipazione. Per quanto riguarda il mio partito questo vuol dire fare un congresso in tempi rapidi".