Pisapia usa Balzani contro Sala. Il manager “sconvoca” il comitato. Inside - Affaritaliani.it

Milano

Pisapia usa Balzani contro Sala. Il manager “sconvoca” il comitato. Inside

di Fabio Massa

E quindi, Francesca Balzani in funzione anti-Giuseppe Sala. Pare proprio questo lo schema che ha iniziato a delinearsi negli ultimi giorni, che ieri sera (come ha anticipato Affaritaliani.it, pur non facendo il nome) ha subito un’accelerazione e che stamattina sui giornali ha fatto irruzione con grande rilevanza. Giuliano Pisapia sceglie di rimangiarsi le parole, di tornare sui suoi passi. Sceglie di giocare la partita in prima persona. Sarà stato quello “Schettino” tiratogli tra capo e collo da Franco D’Alfonso? Oppure il pressing della sinistra, Sel in testa, perché non li abbandonasse al proprio destino? Certo è che il nome Balzani torna così agli onori delle cronache. Nome già fatto, questa estate. Già proposto a Renzi, che prima l’aveva confusa con la De Cesaris e poi aveva ammesso di non conoscerla, semplicemente. Nome che lei stessa, la Francesca, la donna che tutti stimano, aveva voluto fuori dall’agone per sua stessa ammissione “non voglio essere divisiva”. Poi però, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, il cerchio più ristretto intorno al sindaco ha cominciato ad agire.  Così come i consiglieri più stretti. E lei, piano piano, si è convinta. Il Pd, ovviamente, non l’ha presa benissimo. Perché la candidatura Balzani compatta a sinistra, ma spacca i democratici. A chi converrebbe la discesa in campo della candidata “di Pisapia”? Non certo a Pierfrancesco Majorino, a meno che non si costituisca un ticket. E come fa Richard Gere (dal video postato su youtube nel quale dice “non mi ritiro”) a cambiare idea? Complicato. Passaggio molto stretto. C’è chi racconta, della Balzani, come già aveva scritto Affaritaliani.it questa estate, che sui provvedimenti decisivi della giunta lei non ha mai votato. Come fa ad essere la continuità? E ancora: che conoscibilità (che poi, era il dubbio di Renzi) può avere in città, ad oggi?

Discorso diverso su Giuseppe Sala. Lui, adesso, sta per essere forzato a una decisione. Una decisione veloce, che qualcuno preconizza già per la settimana. Altri invece gli consigliano una linea attendista. Intanto - e questo non è un buon segnale per i suoi sostenitori - ieri è arrivato l’ordine di annullare la riunione del Comitato pro-Sala che si sarebbe dovuto riunire alle 17. Perché, e questa è una notizia, esiste già un comitato pro-Sala. Ma che non si è riunito. Chi lo conosce bene sa che è ancora titubante. Perché schierarsi contro Pisapia? Che valore ha Pisapia? I suoi consiglieri più stretti consigliano prudenza, anche se chi conosce davvero la politica meneghina sa che il gioco delle primarie, così come la rivoluzione di Mao, non è “un pranzo di gala”. E che le mani bisogna sporcarsele. E che se davvero entrasse in gioco sala all’interno delle primarie, molte delle voci e delle operazioni coperte, di palazzo, andrebbero a finire.

Infine, l’ultima annotazione. C’è chi ricorda la candidatura di Valerio Onida. Si disse, ai tempi, che era stata quella a far perdere Stefano Boeri. E oggi c’è chi rammenta che Giuliano Pisapia, nel gioco a tre (fu lui l’unico avvantaggiato di quella operazione) ci sa particolarmente fare. Con una variabile però: davvero Matteo Renzi starà fuori da tutta questa vicenda? Davvero non incontrerà Sala e Pisapia, magari in momenti diversi, chiedendo conto di quel che sta avvenendo sotto la Madonnina? Difficile crederlo. Anche se ad oggi l’unico risultato di tutto questo movimento è che la candidatura di Sala, data per probabile, è tornata sul barometro del variabile.

@FabioAMassa








A2A