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Milano
Psicoterapia di gruppo del Pd. Quattro tavoli e tanti perché

di Fabio Massa

Chiamatela psicoterapia di gruppo. Utile, da un certo punto di vista, come strumento di indagine delle proprie debolezze. E i dirigenti sanno come il Partito Democratico, dopo cinque anni di governo, e le sonore sconfitte elettorali, di debolezze proprio non difetti. Così, il circolo più grande di Milano, lo 02PD, che oggi ha come segretario Francesco Ascioti e i "padri" nobili in Lia Quartapelle, Pierfrancesco Maran, Pietro Bussolati (per dirne alcuni), ha organizzato una serata che ha riunito oltre un centinaio di militanti per riflettere.

"Abbiamo invitato decine di circoli - spiega Ascioti ad Affaritaliani.it Milano - E' una opportunità per andare oltre le appartenenze di corrente ma assolutamente precongressuale. Dobbiamo prima di tutto ascoltare. Alla fine elaboreremo un documento di sintesi che entro le prossime due settimane verrà reso noto". Ascioti, avvocato civilista, è segretario da un anno. In sala, quattro tavoli tematici: Milano e le periferie, la comunicazione, i talenti, i "democratici". Ovvero laddove si discute della forma partito.

E' presente anche Ivan Scalfarotto. Ma non è l'unico big. C'è ovviamente il segretario del partito Bussolati, il capogruppo Barberis, e da Palazzo Marino Giungi, Turco, Pacente, De Marchi. L'europarlamentare Ungaro, l'europarlamentare Benifei e l'assessore Maran, ormai eroe del momento. Tutti pronti alla psicoterapia di gruppo. Che avviene, puntuale, in ogni ordine e grado. "Perché noi dobbiamo dare una forma federale al Pd. Al Nord una cosa, al centro un'altra e al Sud un'altra ancora. Poi quando alle elezioni gareggiamo, viaggiamo uniti", dice un militante. Lontani i tempi in cui appena si diceva "federalismo" la sinistra vedeva rosso. Poi c'è la comunicazione.

"Renzi ha fatto benissimo, intendiamoci - racconta una ragazza bionda - Ma il risultato è che la gente ha percepito che è uno che non rispetta le promesse. Aveva promesso di andarsene dopo la sconfitta, e invece è sempre là". Sempre tavolo della comunicazione, ma una signora dai capelli corti, si fa una domanda: "E' possibile mai che io ascolto la radio, e sento che i militanti degli altri partiti intervengono chiamano, dicono le loro cose. E noi invece stiamo sempre sempre nascosti". Nel tavolo dei talenti, ci sono molti giovani con domande assai vecchie: "Come è possibile che ho vent'anni e faccio politica da poco, e non dovrei conoscere nessuno e invece alle nostre iniziative vedo sempre le stesse facce?". Se è vero che la presa di coscienza è il primo passo per risolvere il problema, la psicoterapia di gruppo sembra un ottimo rimedio da esportare a Roma.

fabio.massa@affaritaliani.it

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02pdpartito democratico







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