Referendum autonomia, niente accorpamento. Maroni: "Renzi vergogna" - Affaritaliani.it

Milano

Referendum autonomia, niente accorpamento. Maroni: "Renzi vergogna"

Il governo dice 'no' ad un election day in occasione dei ballottaggi delle Amministrative

No del governo all'accorpamento del Referendum lombardo sull'autonomia con i ballottaggi delle Amministrative. A renderlo noto il presidente, Roberto Maroni, sulla sua pagina Facebook dove ha definito la scelta "una decisione assurda, imposta da Renzi e dal suo partito. Renzi vergogna - ha scritto Maroni -. Questa decisione assurda nega ai lombardi il diritto democratico di porre fine alla rapina fiscale da 54 miliardi che la Lombardia subisce ogni anno ad opera del governo romano e costera' alle tasche dei contribuenti lombardi almeno 20 milioni di euro. Ma io non mollo - ha proseguito - non gliela voglio dare vinta a questo governo che nessuno ha eletto: il referendum lo faremo certamente in autunno, e chiedero' a Veneto e Liguria di unirsi alla nostra grande battaglia per l'autonomia e la liberazione fiscale".

Stefano Bruno Galli, a capo del gruppo consiliare “Maroni Presidente” afferma che: “Il Governo ha definitivamente negato l’accorpamento del Referendum per l’Autonomia della Lombardia con le elezioni amministrative di giugno, anche con il secondo turno. È una decisione assurda, che vergogna”. Continua Galli: “Pare che, oltre al Premier non eletto, un ruolo particolarmente attivo per approdare a questa perversa e dannosa decisione l’abbia svolto il Ministro Martina, che voci di corridoio e indiscrezioni giornalistiche da qualche tempo accreditano quale futuro competitor del Governatore Roberto Maroni alle prossime elezioni regionali, nel 2018. Così Martina dimostra di amare il grande popolo lombardo! È giusto che i cittadini lombardi sappiano che la responsabilità principale della spesa del Referendum per l’Autonomia, che ammonta a oltre 20 milioni di euro, è quindi da attribuire al Premier, a tutto il Governo, al Ministro degli Interni, al Ministro Martina e al Pd Lombardo. Ma contro questo fronte, che non ha a cuore il presente e il futuro della Lombardia, della sua terra e della sua gente, combatteremo con determinazione e sino in fondo”. Sottolinea Bruno Galli: “La ferma opposizione di Renzi, ma soprattutto di Martina e del Pd Lombardo, al nostro Referendum per l’Autonomia certifica una sostanziale insensibilità democratica e una visione ottusamente centralistica del sistema istituzionale. Un sistema burocratico e accentratore, ingordo e predatore, che ogni anno saccheggia la grande Lombardia imponendole un residuo fiscale di 54 miliardi di euro”. Conclude stefano Bruno Galli: “Il Referendum si farà comunque, a ottobre, insieme a quello promosso dal Veneto sullo stesso tema, quello di ottenere una maggiore autonomia politica e amministrativa per la Regione. L’asse referendario Lombardia-Veneto si configura pertanto come il primo nucleo del fronte del residuo fiscale, che tra le due regioni ammonta a circa 80 miliardi di euro. È infatti giusto che tutte le regioni virtuose, che sono oggetto di una sistematica rapina fiscale a opera dello Stato centrale, vengano premiate e ottengano migliori condizioni di autonomia. Liberiamoci dalla schiavitù fiscale”.

Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega Nord al Pirellone, interviene in merito alla decisione del governo di non abbinare il referendum per l’autonomia alle elezioni amministrative afferma: “Purtroppo è una musica già sentita: gli esponenti del PD si confermano finti federalisti a Milano e veri centralisti a Roma.” Continua Romeo: “La decisione del governo, suggerita molto probabilmente da un ministro lombardo del PD, è frutto di un preciso calcolo politico: evitare che i cittadini della Lombardia si esprimano sull’utilizzo dei loro soldi e sulla rapina fiscale perpetrata da Roma e che assomma alla bellezza di 54 miliardi di euro ogni anno. Siamo con il governatore Maroni che oggi ha dichiarato di non voler mollare e di voler indire comunque il referendum, magari coinvolgendo Veneto e Liguria nella nostra battaglia per l’autonomia e per la libertà".

ALFIERI (PD): "MARONI NON VUOLE FARLO DAVVERO..." -  Il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri replica così il presidente Maroni sul referendum consultivo regionale per l’autonomia: “Quella di Maroni è una sceneggiata, sa benissimo che l’abbinamento con le comunali non si può fare. La verità è che un referendum così inutile e costoso non vuole farlo nemmeno lui e sta solo cercando di scaricare la colpa su Renzi”. La consultazione non si terrà in concomitanza con le tornate amministrative di giugno ma, secondo Maroni, in autunno.

VIOLI (M5S): "SE MARONI E' COSI' DECISO, FISSI UNA DATA" - Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta le dichiarazioni del Presidente della Lombardia Roberto Maroni sul non accorpamento del referendum con le elezioni amministrative di giugno così: “Sappiamo tutti che Renzi e il Partito Democratico sono allergici alle consultazioni referendarie, ma Maroni sta usando il referendum sull’autonomia come una banderuola. E’ lui il primo responsabile della consultazione referendaria regionale, può già chiamare i cittadini alle urne a giugno. Se è deciso fissi una data certa e la smetta di prendere in giro i lombardi con propaganda di bassa lega sull’autonomia che promette da vent’anni e non raggiunge mai”.








A2A