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Regionali, Moratti si candida comunque? A sinistra è scissione Azione-Pd-M5S
Attilio Fontana e Letizia Moratti

Regionali, Moratti si candida comunque? A sinistra è scissione Azione-Pd-M5S

Storie di possibili scissioni, sondaggi auspicati ma mai realizzati (pagare le fatture costa). E' tutto qui il rebus di Regione Lombardia, che andrà a elezioni nel 2023 ma che già offre - sotterranei - scontri, rumors, inside e tutto quello che contraddistingue una campagna di questa importanza.

Regione Lombardia: la ricandidatura di Fontana e il caso camici

Primo: Attilio Fontana. Avrebbe potuto dire la sua sulla ricandidatura già nelle scorse settimane. Anzi, a un certo punto la cosa sembrava assai imminente. E invece - improvviso - è arrivato lo stop di Matteo Salvini: si deciderà a ridosso dell'estate. La logica è semplice. Il 13 maggio, con tutta probabilità, verrà rinviato a giudizio per la questione camici. Difficile che la procura di Milano non incassi l'ok al processo: in caso contrario sarebbe il sigillo finale su un periodo orribile per i magistrati milanesi. La ricandidatura, dunque, è da escludersi sia nell'imminenza, prima o dopo, del 13 maggio.

Lombardia: Moratti potrebbe ricandidarsi comunque

Secondo: ora dell'estate sarà definita la questione Sicilia, che sta tanto agitando le acque nel centrodestra, e che rischia di avere come effetto collaterale la Lombardia. Terzo: in Regione gira voce che Letizia Moratti abbia voglia di candidarsi, anche in presenza di una candidatura leghista. Sarà vero? Se fosse così sarebbe sicuramente una notizia foriera di grandi sviluppi politici, perché andrebbe a spaccare un fronte che pare unito (con i mille mal di pancia tra Fdi e Lega).

A centrosinistra l'individuazione del candidato è in alto mare

Sul fronte del centrosinistra, l'individuazione del candidato è ancora un alto mare. Tuttavia i partiti fanno già abbastanza confusione. Carlo Calenda sta iniziando a mettere come conditio sine qua non il fatto che il Movimento 5 Stelle non sia della partita. Qualcuno ragiona: se davvero Azione pensasse che non c'è partita, in Lombardia, allora avrebbe convenienza ad andare da sola e quindi a segnare un territorio con una percentuale più vicina al 10 che al 5. Stesso identico ragionamento del M5S: meglio soli che male accompagnati, e soprattutto sono garantite percentuali più alte non "disciolte" in una sinistra unitaria. Due ragionamenti identici che però sono figli dei sondaggi di oggi, che dicono una sola cosa: il centrosinistra non è solo indietro rispetto al centrodestra, ma non avrebbe proprio chances di vincere. A meno che il centrodestra non finisca per avere due candidati, a meno che la lite tra Fratelli d'Italia e Lega non esploda, a meno che il centrosinistra non trovi un candidato supercompetitivo. Tutte condizioni realizzabili anche se per adesso non probabili.

fabio.massa@affaritaliani.it

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