Regione, Alfieri: "Sfidante di centrosinistra non sarà papa straniero"

"Ci prepariamo subito alla sfida per le regionali del 2018 ma siamo pronti anche nel caso gli eventi dovessero portare a una sfida piu' ravvicinata" in caso di fine legislatura anticipata. Il segretario lombardo del Pd Alessandro Alfieri, sulla scia dei risultati positivi ottenuti dal centrosinistra a Milano e a Varese guarda gia' alle prossime elezioni regionali. Il Pd e' al lavoro per riprendersi la Regione Lombardia governata da Roberto Maroni, che ha manifestato la sua volonta' di ricandidarsi. Lo sfidante del centrosinistra stavolta potrebbe non essere un 'Papa straniero': "ricorrere al Papa straniero era un po' una scorciatoia - spiega Alfieri - .  Oggi non abbino piu' di quei problemi perche' in questi anni in Lombardia e' cresciuta una classe dirigente. Da quando Renzi ha vinto il congresso sono cambiare tante cose. Guardiamo con tranquillita' alle scelte future". A decidere comunque probabilmente saranno le primarie, che come chiarisce il segretario lombardo, "non sono un dogma sono lo strumento prevalente". Venendo ai risultati in Lombardia e' da sottolineare quello che e' "il dato politico inequivocabile - dice Alfieri - dal 2011 al 2016 abbiamo cambiato la geografia politica della Lombardia e il Pd e' il primo partito e governa tutte le realta' piu' importanti. "Erano 4 i comuni governati dal centrosinistra. Oggi sono 12 su 12 i comuni capoluogo governati da sindaci di centrosinistra. E' un dato politico straordinario, senza precedenti, non c'e' uguale nel paese". E se a Milano ci si poteva forse aspettare la vittoria del centrosinistra, "un po' meno ci si aspettava la vittoria di Varese - sottolinea - dove il centrosinistra ha schierato i suoi big e la Lega governava da 23 anni. Perdiamo Vimercate e questa brucia per 30 voti contro il m5s. Ma riconquistiamo Pioltello e vinciamo a Caravaggio che era un feudo storico della Lega".