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Regione Lombardia, bocciata la mozione di sfiducia nei confronti di Gallera
Giulio Gallera

Regione Lombardia, bocciata la mozione di sfiducia nei confronti di Gallera

Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato, a scrutinio segreto, la mozione di 'sfiducia' all'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, con 49 no, 23 si' e 2 astenuti. Dopo il voto, a seguito della segnalazione di una modalita' diversa di voto tra chi aveva votato no, il consigliere del Pd, Pietro Bussolati, ha chiesto di ripetere le operazioni: "E' un reato - ha attaccato - rendere le schede riconoscibili, vergognatevi". Il documento impegnava "il presidente e la giunta a rivedere radicalmente l'assetto, politico e tecnico, dell'Assessorato al Welfare e dei vertici della sua Direzione Generale, poiche' e' venuta meno la fiducia necessaria, indispensabile per affrontare con determinazione la fase della ripresa e garantire la progressiva normalizzazione del sistema sanitario e sociosanitario in una situazione di pandemia che ancora non puo' essere considerata sotto controllo".

Presentando la mozione, il capogruppo del Pd, Fabio Pizzul, aveva sottolineato: "Serve un segnale chiaro di discontinuita', un netto cambio di rotta e un cambiamento. Siamo stati vicini al collasso del nostro sistema sanitario che per fortuna e bravura degli operatori sanitari non e' avvenuto. Bisogna cambiare rotta e farlo subito per evitare che accada l'irreparabile". Il capogruppo aveva aggiunto che "ci sara' tempo per capire cosa non ha funzionato ma adesso e' necessario dare un segnale di cambiamento per inaugurare oggi la fase 2".

Gallera: "Io ho la coscienza a posto"

In fase di discussione, Gallera aveva dichiarato: "Io ho la coscienza a posto per l'impegno che abbiamo messo e quello che abbiamo fatto. Quello che pero' non posso consentire e' che non si riconosca il merito degli infermieri, ops, medici, dell'unita' di crisi e della direzione generale Welfare che voi volete mandare a casa e smembrare, perche' hanno fatto un lavoro straordinario. Io sono qua difendere loro, poi l'Aula e' sovrana, noi continuiamo a lavorare perche' c'e' ancora moltissimo da fare". "Quando e' stata presentata la richiesta della commissione d'inchiesta - aggiunge Gallera - pensavo ci fosse voglia di esercitare fino in fondo il proprio ruolo, che avessero voglia di approfondire, cercare un momento e un luogo su quello che e' successo e sulle scelte assunte in drammatica concitazione del momento. Poi leggo questa mozione con un certo sbigottimento, noto che le soluzioni ci sono gia'. Si e' gia' fatta l'analisi e si sono tratte le conclusioni o meglio ancora le sentenze".

Tuttavia, continua l'assessore, "io non sono qui oggi a rispondere, ci sara' la commissione d'inchiesta e approfondiremo in quella fase. Ma io qui oggi difendo il lavoro di uomini e donne che negli ospedali, nella direzione generale e nell'unita' di crisi hanno cerato di arginare qualcosa di drammatico che e' caduto su tutti noi, senza che ci fossero indicazioni chiare da parte delle organizzazioni nazionali e internazionali". Gallera, quindi, sottolinea: "Dal punto di vista nazionale abbiamo avuto indicazioni che sino contraddette o modificate nell'arco di poche ore. Noi abbiamo avuto uomini e donne che hanno guidato una macchina a fari spenti in una notte buia, e hanno cercato di tenerla in strada questa macchina, prendendo decisioni per dare una risposta di vita".

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