Regione, quanti appetiti nel Pd: l'ex Sel diventa SinistraxLombardia - Affaritaliani.it

Milano

Regione, quanti appetiti nel Pd: l'ex Sel diventa SinistraxLombardia

Elezioni regionali 2018: a sinistra c'è fermento. Per la candidatura a presidenza, ma anche per un seggio. Nel frattempo, Sel diventa SinistraxLombardia

di Fabio Massa

Grande affollamento a sinistra. Pare proprio che ci sarà una bella battaglia, per le prossime elezioni regionali. Oltre ad esserci una grande incertezza sotto al sole delle latitudini romane, più che appetiti e brandelli di un progetto al quale mancano, prima di tutto, tempistiche certe e budget, non si registra nulla. Ma già gli appetiti e le incertezze sono spie di una stagione politica che si consuma, a sinistra, in una parabola che pare condannare ancora una volta il Pd ad essere sconfitto nella tenzone per la regione più importante d'Italia.

E' vero infatti che i democratici hanno il controllo di tutti i capiluoghi di provincia. Ma è anche vero che questi contano per neanche un quarto sui 10 milioni di cittadini lombardi (e dunque, in proporzione, dei votanti). E nelle valli, nelle zone rurali e in quelle "periferiche" il messaggio deve essere fortemente amplificato per essere ascoltato. Una amplificazione che non può arrivare se non con investimenti massicci sia economici che di idee. Tuttavia Roma pare disattenta, tutta presa dalla gestione di una frattura interna al Pd che potrebbe portare all'esplosione di un partito nato con vocazione maggioritaria che adesso si trova in una legge elettorale che favorisce i partitini.

E quindi? Quindi ognuno si fa i suoi calcoli. E a sinistra c'è il fermento. Come ha scritto Affaritaliani.it, per la Regione potrebbe scaldarsi l'assessore Piefrancesco Majorino, ma anche il presidente del consiglio Lamberto Bertolè e il consigliere comunale David Gentili, oltre a Cristina Tajani (che potrebbe avere come prospettiva anche il parlamento). Già quattro posti che "pescano" nello stesso bacino di big come Onorio Rosati, che contano ovviamente di fare un secondo giro in Regione. Chi dovrebbe invece lasciare la Regione alla volta della Capitale è Sara Valmaggi, arrivata al limite dei mandati. In campo per la presidenza rimangono il segretario regionale Alessandro Alfieri e Fabio Pizzul, che in questi ultimi giorni pare abbia intensificato le proprie riflessioni sull'argomento.

Ma nelle segrete stanze si continua a vociferare di Giorgio Gori e Maurizio Martina. Il problema è sempre il perimetro e la cornice nella quale ci si muove: perché se la Regione Lombardia è contendibile Gori, Martina e Alfieri ci sono. Se invece la Lombardia viene data per persa, difficile trovare chi ci voglia mettere la faccia in prima persona, se non per farsi un "giro", pur lautamente pagato, in consiglio regionale. Quello che colpisce è che tutto il movimento, a livello di consiglieri e aspiranti consiglieri, è nel campo della sinistra che potrebbe scindersi. Gli altri sono al massimo riconferme (con l'eccezione di una possibile candidatura di Carmela Rozza).

Altro movimento che si sta registrando a livello regionale è la fondazione, sullo stile di SinistraxMilano, di SinistraxlaLombardia. Un movimento di sinistra che possa però dialogare con il Pd anche renziano, e che vuole portare il modello Milano anche al Pirellone. Maroni permettendo, ovviamente. Il che non è affatto scontato.

@FabioAMassa
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