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Milano
Renzi, blitz nella sede Pd di Milano: "Non voglio perdere pezzi del partito"

Nessuna dichiarazione di Renzi dopo il blitz nella sede di Milano del Pd

Grande ressa di fotografi e telecamere per la visita "privata" di Matteo Renzi alla sede del Pd di Milano, ma nessuna dichiarazione da parte del segretario dem. Al termine dell'incontro con i vertici del Pd locale, Renzi non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti sul rischio scissione nel Pd e sulle ultime dichiarazioni degli esponenti della minoranza interna. Temi che avrebbe trattato anche nell'incontro a porte chiuse nella sede del partito. Pietro Bussolati, segretario del Pd dell'Area metropolitana di Milano, ha spiegato che si è trattato di "un omaggio al Pd di Milano. Il segretario ci ha detto che siamo stati una delle realtà più innovative di questi anni, con la campagna di Sala, la festa dell'Unità e 'Nessuno tocchi Milano' dopo le devastazioni dei black bloc. Quella di Renzi è stata una visita per simboleggiare che il Pd è una grande comunità democratica in cui tanti.

Ecco che cosa ha detto Renzi nella sede milanese del Pd: "Non voglio perdere neanche un pezzo del partito"

"Tutti gli abbiamo detto: 'Mi raccomando lavora per l'unita' del partito, cerchiamo di non perdere pezzi' e lui fermamente ha risposto 'Non ne voglio perdere neanche uno'". E' Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd il Lombardia a fornire i dettagli dell'incontro di Renzi con il partito milanese avvenuto mercoledì pomeriggio nella sede provinciale. Riunire i fedelissimi, ascoltare la base, ripartire dalle citta' e dalle federazioni: la missione di Renzi parte da Milano all'indomani della direzione nazionale piu' attesa e piu' combattuta di sempre. Il fantasma della scissione ha fatto attivare il leader che ha deciso di fare il blitz di questo pomeriggio in via Lepetit. Il segretario e' arrivato senza rilasciare dichiarazioni e prima di lui alla spicciolata sono arrivati alcuni politici locali e consiglieri regionali. Fabio Pizzul, tra i candidati del Pd per la corsa alla Regione Lombardia si augura che "la scissione non ci sia, perche' non sarebbe compresa da nessuno", aggiungendo che sarebbe meglio mantenere la discussione nelle sedi di partito piuttosto che darla in pasto ai media; alla domanda dei giornalisti: "Sta con Renzi?", Pizzul ha glissato: "Faccio fatica a stare con me stesso...". Usciti dall'incontro durato una quarantina di minuti altri militanti hanno raccontato quello che e' successo nel corso di questa "visita privata" per "pompare le squadre", da tutti l'impressione comune e' quella che il segretario voglia evitare la scissione: "Spero che siamo tutti dalla stessa parte e spero che il Pd resti unito" ha osservato Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali del Comune di Milano. Borghetti, consigliere regionale ha raccontato ancora: "Appare sereno e sicuro di se' come e' normalmente, anche se, vista la situazione del partito, forse dentro non puo' stare cosi' tranquillo". Dentro ha fatto battute e foto, ha parlato della legge di stabilita' e "ci ha rassicurato che sta lavorando all'unita' del partito", ha aggiunto.

Alfieri: Scissione? Da noi segretari lettera appello per unità

Di scissione all'interno del Pd "gli iscritti non vogliono sentir parlare, vogliono unità, vogliono parlare di ciò che ha funzionato e non ha funzionato dell'azione di governo in vista delle prossime scadenze elettorali, ma vogliono farlo dentro il congresso e dentro il Pd". Lo ha detto il segretario del Pd lombardo Alessandro Alfieri al termine dell'incontro tra Renzi e i militanti lombardi del Pd. "Oggi tutti noi segretari abbiamo scritto insieme una lettera appello per chiedere unità all'interno del partito, che nel congresso si possa discutere e che sia un'occasione di confronto vero e franco - ha aggiunto - . Penso che si possano superare le difficoltà all'interno di un grande partito come il nostro, che è come una grande famiglia dove si discute si litiga ma quando ci sono el sfide più importanti ci si sa ritrovare". "Siamo un partito che discute - ha concluso - dalle altre parti stanno solo sui social e sugli algoritmi, noi siamo abituati così".

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