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Milano
Report, Gallera si difende: "Nessuna chat segreta su test rapidi"
Attilio Fontana e Giulio Gallera

Report, Gallera si difende: "Nessuna chat segreta su test rapidi"

Bufera su Regione Lombardia dopo la puntata di Report, Rai3, in cui si mettono in luce alcune anomalie nella gestione lombarda del coronavirus: dall'accordo tra l'ospedale San Matteo di Pavia e l'azienda DiaSorin, dall'offerta di test rapidi di Technogenetics a cui l'assessore Giulio Gallera non avrebbe mai risposto, alla fornitura di camici a opera di Dama Spa, società che vede tra i soci la moglie del presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e il fratello di quest'ultima. La procura ha aperto un fascicolo su tale fornitura. Nel frattempo l'assessore Gallera risponde in merito all'offerta di test rapidi di Technogenetics: "Nessuna 'chat segreta' con la Technogenetics sui test sierologici. In data 22 e 23 marzo 2020 il CEO di Technogenetics Salvatore Cincotti ha mandato due mail ufficiali al mio indirizzo email istituzionale, replicate anche sulla chat di WhatsApp del mio telefono di servizio (che il dott. Cincotti aveva in quanto due anni prima ero stato ad inaugurare il loro sito produttivo a Lodi) proponendo la donazione di 20 mila kit di un 'test rapido' per la 'verifica veloce' del contagio da Coronavirus. In data 23 marzo ho quindi ritenuto di telefonare personalmente al dott. Cincotti per spiegargli che non rientrava nella politica della Regione Lombardia l'utilizzo di test rapidi, in conformita' con le indicazioni del Ministero della Salute che, in relazione ai test sierologici, ha sempre raccomandato "l'utilizzo dei test CLIA ed ELISA (quelli cioe' con il prelievo ematico) al fine di ridurre il numero dei falsi positivi e falsi negativi". Peraltro, nella mail del 23 marzo, lo stesso Dott. Cincotti riconosce 'la problematica dei falsi negativi' del test rapido da lui proposto. Il mio atteggiamento e' stato, dunque, sempre chiaro, trasparente e rispettoso delle regole e delle indicazioni formulate dalle istituzioni competenti nell'esclusivo interesse della salute dei cittadini".

Fornitura camici dell'azienda del cognato di Fontana, il presidente lombardo: "Ennensimo attacco politico" - VIDEO

"Ho dato mandato ai miei legali di querelare 'Il Fatto Quotidiano' per l'articolo di oggi che anticipa i contenuti della prossima puntata della trasmissione televisiva della Rai 'Report' in cui si racconta di una donazione di camici per protezione individuale forniti alla Regione Lombardia. Si tratta dell'ennesimo attacco politico vergognoso, basato su fatti volutamente artefatti e scientemente omissivi per raccontare una realtà che semplicemente non esiste". Lo comunica il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in merito a quanto pubblicato oggi da 'Il Fatto Quotidiano' in relazione a un articolo circa la fornitura di camici durante l'emergenza Covid-19. "Agli inviati della trasmissione televisiva 'Report' - prosegue Fontana - avevo già spiegato per iscritto che non sapevo nulla della procedura attivata da ARIA SpA e che non sono mai intervenuto in alcun modo. Oggi il titolo di prima pagina del 'Fatto' e il testo mettono in connessione la ditta fornitrice con la mia persona attraverso la partecipazione azionaria (10%) di mia moglie e invocano un conflitto di interesse peraltro totalmente inesistente, proprio perché non vi è stato da parte mia alcun intervento", aveva comunicato ieri il presidente lombardo in merito alla questione.

La Procura di Milano nel frattempo ha aperto un'indagine conoscitiva, senza ipotesi di reato, sulla fornitura di camici e altri dispositivi sanitari, del valore di 513mila euro, avvenuta senza gara d'appalto, a Regione Lombardia, da parte della societa' Dama spa, di cui risulta socia al 10% Roberta Dini, moglie del presidente Attilio Fontana e del cognato Andrea Dini, ad di Dama. 

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