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Rifiuti, Confcommercio Milano: TARI più alta a Sesto e Rozzano

Rifiuti, Confcommercio Milano: TARI più alta a Sesto e Rozzano

Quarta edizione dell’indagine dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con i Servizi Tributari: una capillare analisi della Tari, la tassa rifiuti, per le utenze non domestiche in 226 Comuni* classificati in grandi, medi e piccoli (da oltre 30mila abitanti a meno di 5mila) con un benchmark di riferimento della tariffa media Tari e individuando discostamenti/anomalie.

Grandi Comuni. Rozzano e Sesto San Giovanni hanno la situazione più difficile. A Sesto San Giovanni la tariffa Tari è il doppio (31,2 contro 15,6) del benchmark per le attività commerciali classificate ad alta tassazione per la produzione di rifiuti (bar, ristoranti, esercizi alimentari, fiori e piante) ed è vicina al triplo (18,3 contro 7) per le medie e grandi superfici di vendita (supermercati, ipermercati ecc.). Rozzano è una “maglia nera” per la tassa rifiuti con tariffe lievitate in tutti gli ambiti delle utenze non domestiche: oltre il doppio (32,7 contro 15,6 del benchmark) nelle attività ad elevata tassazione e nelle medie/grandi superfici di vendita (14,4 contro 7).

Medi Comuni. Criticità a Bresso per le attività ad alta tassazione (23,9 contro 15,6) e a Paullo (15,2 contro 7) e Pieve Emanuele (19,2 contro 7) dove è più del doppio la tariffa Tari per le medie e grandi superfici di vendita. Non bene, inoltre, Trezzano sul Naviglio che ha un livello tariffario della tassa rifiuti più alto in tutte le categorie: in particolare nelle imprese ad alta tassazione 21,8 contro il benchmark di 10,4 e nelle medie/grandi superfici 11,6 contro 5,3. Anche ad Arconate, nel Magentino, tariffe più alte in tutti i valori di riferimento (soprattutto per le imprese ad elevata tassazione: 24,4 contro 11,8). Tariffe superiori si riscontrano anche a Mulazzano (Lodi): 21,6 contro 11,8 per le imprese ad alta tassazione e 12,5 contro 6,2 nelle medie/grandi superfici.

Piccoli Comuni. La “maglia nera” va a Boffalora Sopra Ticino nel Magentino: più del doppio (37 contro 10) per le attività commerciali ad elevata tassazione e nelle medie/grandi superfici di vendita (16,2 contro 5,1), ma con valori tariffari elevati anche in tutte le altre categorie di imprese.

Tariffe Tari e raccolta differenziata. Per i grandi Comuni ogni incremento percentuale di raccolta differenziata comporta un risparmio medio nelle tariffe della tassa rifiuti di 0,56€ al mq. Nei piccoli Comuni, invece, l’incremento nella quota di raccolta differenziata comporta un aumento del costo tariffario di 0,36€ al mq. Nei grandi Comuni al di sotto della percentuale di riferimento per la raccolta differenziata (71%) è in particolare Rozzano (51%). Valori lievemente inferiori per Segrate (67%, ma con una media tariffe che resta al di sotto del benchmark) e Sesto San Giovanni (69%). Nei medi Comuni “virtuoso” nella raccolta differenziata è Pogliano Milanese (83% contro una media del 74%), ma le tariffe della Tari sono comunque mediamente più alte del benchmark. Pieve Emanuele ha una bassa raccolta differenziata (57%) e tariffe mediamente più elevate. E’ Assago ad avere la percentuale più bassa di raccolta differenziata (54%) con tariffe comunque sotto il benchmark. Nei piccoli Comuni la percentuale più alta di raccolta differenziata è a Colturano (Melegnanese) con il 90% contro una media del 76%.  La più bassa a Montanaso Lombardo (Lodi): 52%.

*Lo studio non include il Comune di Milano (non confrontabile con gli altri Comuni per popolazione e afflusso di non residenti pendolari)

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