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Milano
Rifiuti: discariche abusive in Lombardia, sequestri e arresti al Nord

Rifiuti: discariche abusive in Lombardia, sequestri e arresti al Nord

I carabinieri del Noe di Milano, con la collaborazione dal Gruppo per la Tutela Ambientale e dei Comandi provinciali sono al lavoro dalle prime ore del mattino per una vasta operazione finalizzata al sequestro di discariche abusive in tutto il Nord Italia. Circa 400 i militari impiegati, che stanno eseguendo arresti e un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Milano su richiesta della Dda. Traffico illecito di Rifiuti, l'ipotesi investigativa, insieme a "gestione di Rifiuti non autorizzata" e "realizzazione di discariche abusive". Le regioni coinvolte sono Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia: circa 24mila le tonnellate smaltite illecitamente da vari impianti del Nord Italia. 

Sono 18 in tutto gli arresti eseguiti nell'ambito dell'operazione, alcuni dei quali a carico di persone note gia' in altre indagini della Dda sul traffico illecito dei Rifiuti e sulle connessioni con la criminalita' organizzata; in particolare una delle persone raggiunte dalla misura era gia' stata arrestata. Altre sette persone sono state denunciate. Nel provvedimento, firmato dalla giudice per le indagini preliminari, Alessandra Simion, e' previsto anche il sequestro di sette aziende, nove capannoni industriali, e automezzi per un valore complessivo di 6 milioni di euro. A far partire le indagini, alcuni controlli nella ditta "Waste Mag srl", da cui e' stato possibile ricostruire la rete criminale e il piano che prevedeva lo smaltimento abusivo di Rifiuti indifferenziati urbani, da produzioni industriali e artigianali, ma anche di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) stoccate e abbandonate in capannoni industriali dismessi, in tutto il Nord. Solo per una di queste operazioni gli inquirenti hanno stimato un profitto che sfiorava il milione di euro.

Traffico rifiuti: quarto arresto in due anni per Assanelli

Arrestato per la quarta volta in due anni, dopo che era gia' stato coinvolto nel traffico di rifiuti e nelle inchieste sui maxi roghi delle discariche di via Chiasserini, a Milano (ottobre 2018) e di Corteolona, nel Pavese (gennaio 2018): Maurizio Assanelli e' ai domiciliari anche per l'indagine che ha portato stamattina a 18 arresti e al sequestro di beni per oltre 6 milioni di euro, condotta dai carabinieri del Noe, e coordinata dalla pm Sara Ombra. A luglio scorso era stata la guardia di finanza con il coordinamento della pm milanese Bruna Albertini ad infliggergli la stessa misura. Il titolare della ditta che movimentata i rifiuti illegali, in una delle intercettazioni raccolte durante l'indagine per l'incendio in via Chiasserini, diceva al fratello Stefano (poi morto): "La merda e' diventata miniera, la merda e' oro".In base a quanto emerge dall'ordinanza a firma del gip Alessandra Simion anche nel traffico illecito portato alla luce in questa indagine e gestito dai fratelli Accarino (Francesco e Salvatore, gia' a processo a Busto Arsizio per reati simili) era coinvolta la ditta di autotrasporti di Assanelli. In questo caso - scrive la giudice - sui mezzi sono stati installati dei gps che hanno consentito di seguirne gli spostamenti e di certificare la movimentazione di ingenti quantitativi di rifiuti per conto della ditta Tecnobeton srl verso capannoni non autorizzati (tra cui quello di Pregnana Milanese gia' al centro della scorsa indagine). Circa 350 le tonnellate gestite illegalmente per conto della societa' in collaborazione con i proprietari, i fratelli Foti (Antonio, Luciano e Giuditta tutti originari del Reggino, ma residenti nel Varesotto). Per ciascuno dei trasporti illegali di materiale inquinante la ditta di Assanelli riceveva almeno 3mila, per un profitto complessivo che - in questo caso - sfiorava i 50mila.

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