Riina, Maroni pro scarcerazione: "Dignità". Ma Sala: "Prudenza" - Affaritaliani.it

Milano

Riina, Maroni pro scarcerazione: "Dignità". Ma Sala: "Prudenza"

Il presidente di Regione Lombardia favorevole alla scarcerazione di Totò Riina, boss mafioso malato. Il sindaco Sala ricorda le morti di Falcone e Borsellino

"Toto' Riina, lo conosciamo bene, e' il boss dei boss, pero' c'e' un livello di umanita' che deve prevalere in quelle condizioni, quando si sta per morire. Sono d'accordo con quello che ha detto la Corte di Cassazione perche' l'ultimo atto della vita deve essere garantito in modo dignitoso a chiunque, anche al peggiore dei criminali, altrimenti tanto vale reintrodurre la pena di morte". E' il commento del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni alla vicenda sollevata ieri dalla decisione della corte di Cassazione, con l'accoglimento del ricorso del difensore del 'capo dei capi' che ha chiesto il differimento della pena o i domiciliari per il boss, ormai 86enne e molto malato. Maroni, che e' stato anche ministro dell'Interno, ne ha parlato con i giornalisti questa mattina, estendendo la riflessione: "Noi abbiamo abolito la pena capitale perche' la riteniamo ingiusta a differenza di altri stati: se sei colpevole devi espiare la tua colpa ma io non ti privo della vita, perche' deve prevalere l'umanita'". Il governatore dissente rispetto a chi ha invece dichiarato che ci sono elementi per ritenere che, nonostante la malattia Toto' Riina sia ancora di fatto il capo di Cosa Nostra, e che quindi meriti di rimanere al carcere duro fino alla fine: "Non sono d'accordo con chi dice che deve rimanere in carcere e morire in carcere perche' Riina e' Riina."

"Falcone, Borsellino e Dalla Chiesa non sono morti in maniera dignitosa. A differenza di Maroni sarei abbastanza prudente nell'affermare che merita di essere messo in liberta'". Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della presentazione di una mostra su Caravaggio, risponde cosi' ai giornalisti che gli chiedevano cosa ne pensi della possibilita' che Toto' Riina possa trascorre gli ultimi anni di vita fuori dal carcere perche' gravemente malato. "I giudici - ha proseguito Sala - devono dire se puo' essere pericoloso in liberta' e bisogna capire se Riina e' curato e puo' vivere in maniera dignitosa".

"Le regole prevedono che se una persona e' in condizioni di salute incompatibili con il carcere duro bisogna agire di conseguenza. La sentenza della Corte di Cassazione va semplicemente nel senso del rispetto delle regole". Cosi' il leader radicale Marco Cappato. Per il capo di Cosa Nostra e' stato richiesto il differimento della pena o la detenzione domiciliare, vista l'eta' - Rina e' ormai ultra ottantenne- e le gravi condizioni di salute. La battaglia per i diritti dei detenuti e' stata uno dei punti fermi di Marco Pannella, a lungo leader e ispiratore dei Radicali in Italia.

LA PRECISAZIONE DI MARONI - -"Non ho mai detto che Riina deve essere rimesso in liberta', ci mancherebbe altro. Io la mafia l'ho combattuta e i mafiosi li ho fatti arrestare: i criminali devono rimanere in carcere fino alla fine, senza sconti. Ho solo detto che umanamente accetto la pronuncia della Cassazione, che stabilisce la necessita' di rispettare (umanamente appunto) tutti gli esseri umani quando stanno per morire". Lo ha scrive sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.

M5S: MARONI SI CHIARISCA LE IDEE -  "Maroni si chiarisca le idee. La sua retromarcia su Facebook sulla dignità della morte di Riina è un inaccettabile. Riina deve restare in carcere e lì ricevere le cure per poter morire dignitosamente come già prevede la legge. Sotto la massima sorveglianza, infatti, potrà anche essere ricoverato in ospedale affinché la detenzione non aggravi le sue condizioni di salute. Questi sono i luoghi dove morire dignitosamente. Non agli arresti domiciliari", così Andrea Fiasconaro, capogruppo del M5S Lombardia.








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