Milano
Rimpasto Lombardia, è ancora tutto aperto. Il retroscena del retroscena. Inside

di Fabio Massa
La versione ufficiale, diffusa dai fedelissimi di Roberto Maroni alle 23 circa di ieri sera, sta facendo molto discutere in Regione Lombardia. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, non è tutto oro ciò che luccica, e nei dettagli - tanto per fare la fiera dei luoghi comuni - il diavolo nasconde la coda. Prima di tutto, il fatto che sia passato qualcosa ad Arcore, e che quindi una decisione sia stata definitivamente presa, è una ricostruzione quantomeno ottimistica. La verità è che non si è deciso niente. L’incontro tra l’ex Cavaliere e il governatore è stato interlocutorio. Poi, però, l’annuncio roboante di “vicenda chiusa” che stona con la realtà dei fatti. Anche perché Roberto Maroni si è trovato di fronte, ad Arcore, il “tecnico” che Silvio Berlusconi avrebbe voluto mettere alla sanità, il medico Zangrillo. Nell’imbarazzo generale Maroni avrebbe quindi preso tempo, iniziando a dire che almeno per un po’ si sarebbe tenuto le deleghe. Una soluzione che ovviamente non si può pensare sia definitiva. Infatti l’incarico di assessore alla Sanità non è affatto una passeggiata. Operatività massima e delega pesantissima fanno a pugni con la necessità del presidente della giunta di giocare su tutti i tavoli e su tutte le partite.
Altra vicenda riguarda la vicepresidenza. Qui davvero Valentina Aprea è in pole position. Il problema è che su questo il gruppo di Forza Italia sta esplodendo. Lei, alla prima riunione del gruppo, lunedì, ha preferito non presentarsi. Causando già una serie di mal di pancia. In secondo luogo gli azzurri sanno benissimo che, perdendo la sanità e di fatto la vicepresidenza (visto che non vedono la Aprea come corpo organico), rimangono sul tavolo solo due deleghe di peso: quella alle Infrastrutture (Sorte) e quella alla Casa (Sala). A questo punto la cosa più probabile è che le deleghe di Valentina Aprea, ormai quasi certa vicepresidente, saranno attribuite a Giulio Gallera. Ma lei, una vita spesa tra istruzione e giovani, accetterà? Di sicuro ci sarà battaglia. Come ci sarà battaglia, ancora una volta, in consiglio regionale. E non è escluso che in mezzo alla baraonda ci finiscano ancora una volta Mariastella Gelmini (accusata di aver aperto la porta alla volontà di Maroni) e il capogruppo Claudio Pedrazzini. Così come non è escluso che si possa arrivare a franchi tiratori nelle votazioni segrete e a qualche assenza di troppo. Venerdì sarà il gran giorno. Forse. O forse no.
@FabioAMassa