Scontro in Procura, spunta una lettera di Robledo a Bruti Liberati
La guerra in Procura continua, senza esclusione di colpi. Gli uffici di Bruti Liberati e di Robledo sono distanti solo qualche metro ma il procuratore capo e il pm sembrano appartenere a due mondi lontani anni luce. Dopo l'accusa sulla gestione "opaca" di 170 milioni sequestrati a 4 banche internazionali, Robledo si difende. Chiede in fretta un'audizione al Csm e trova una lettera che smentisce Bruti, nella quale spiega i motivi dell'affidamento del denaro alla Bcc. E la restituzione degli interessi. Ma il procuratore continua ad accusare il pm...
L'ultima novità è che Robledo, come scrive il Fatto Quotidiano, ha trovato nel suo computer una lettera inviata a Bruti nel luglio 2012: un documento la cui esistenza smentisce il procuratore, il quale afferma di non aver mai avuto risposta alle sue domande sui soldi sequestrati alle banche accusate di aver truffato con i derivati il Comune di Milano. Non si dimentichi infatti che tra le contestazioni di Bruti al suo aggiunto c'era quella di "non aver dato alcuna previa informazione allo scrivente procuratore, né ha ritenuto di fornire dettagliate spiegazioni dopo la trasmissione della nota di Equitalia”.
Ma Robledo avrebbe ritrovato una lettera di tre pagine nelle quali spiega il motivo delle sue azioni in merito all'inchiesta sulle quattro banche internazionali. Spiega anche il motivo dell'affidamento del denaro alle banche, spiegandolo con un accordo tra banche e Comune di Milano. E' proprio il punto dell'affidamento alla Bcc sul quale picchia Bruti, che ricorda come Robledo avrebbe dovuto affidare i soldi sequestrati al Fondo unico giustizia (Fug). A chiarire la vicenda sarà chiamato il Csm. Robledo ha chiesto ieri di avere "un'audizione in tempi brevi". Chissà se il nuovo Csm, chiamato da Napolitano ad avere più severita verso i magistrati nel discorso di insediamento, lo accontenterà...