Milano

Roia, primo giorno da presidente del tribunale di Milano

Redazione

L'insediamento di Fabio Roia come nuovo presidente del Tribunale di Milano: "Passione, coraggio, rispetto di persone e regole". Il passo indietro della moglie

Roia, primo giorno da presidente del tribunale di Milano

Il giudice Fabio Roia si e' insediato oggi come nuovo presidente del Tribunale di Milano dopo la nomina all'unanimita' del Csm. La cerimonia si e' svolta in una gremita aula magna del palazzo del giustizia alla presenza dei vertici degli altri uffici giudiziari milanesi, del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, della vicesindaca Anna Scavuzzo, in rappresentanza del sindaco Giuseppe Sala e numerosi magistrati del settore civile e penale.

Le prime parole di Roia da presidente: "Passione, coraggio, rispetto di persone e regole"

"La giustizia la si deve amministrare con il rispetto delle persone e delle regole, con una grande voglia e capacita' di ascoltare, con l'umilta' di mettersi sempre in discussione. Ma anche con passione e coraggio. Senza voglia di appartenere a qualcuno o qualcosa", ha detto Roia, 63 anni, in magistratura dal 1986, in conclusione del suo intervento. Un discorso in cui ha affrontato il tema della diseguaglianza di genere, le permanenti carenze di organico, la perdita della credibilita' della magistratura e gli obiettivi da raggiungere nella sua presidenza.

La moglie di Roia fa un passo indietro per evitare possibili incompatibilità

C'e' "un'unica ombra" nella nomina di Fabio Roia alla presidenza del Tribunale di Milano, ovvero la rinuncia della moglie giudice Adriana Cassano Cicuto alla presidenza di una sezione per evitare una "situazione di incompatibilita'". E' stato lo stesso Roia a sottolinearlo in apertura del discorso d'insediamento pronunciato nell'aula magna del palazzo di giustizia. Un passo indietro, quello della moglie, che fa emergere "sempre la questione di genere con la donna che deve arretrare per fare spazio all'uomo. Da parte mia - ha auspicato il neopresidente nominato all'unanimita' dal Csm - il desiderio e l'impegno che in un momento davvero prossimo si possa dire e fare il contrario, attraverso la creazione di una effettiva parita' di chance fra donna e uomo in tutte le articolazioni della societa', con l'uomo che senza frustrazioni rinunci a favore della donna".








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