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Milano
Sala indagato: ecco perchè l'autosospensione è un errore e fa male a Milano
Beppe Sala

di Fabio Massa

Lo dico subito con nettezza: l'autosospensione di Beppe Sala da sindaco di Milano è un bel gesto. Ma è un errore che danneggia Milano. Il primo cittadino oggi consegna i propri poteri di sindaco al Prefetto. Le cronache riportano di una decisione immediata: "Lascio". Lascio tutto, lascio subito. Prima di essere rosolato a fuoco lento, dello stillicidio di polemiche, degli attacchi alla memoria di Expo. Un bel gesto, dicevo. Un gesto apprezzato anche dagli osservatori politici più fini e da qualche compagno di viaggio del sindaco come il delegato alle Periferie, quelle stesse periferie "ossessione" di un mandato per le quali aveva presentato un piano lungo cinque anni. Che incongruenza. Presentare un piano lungo cinque anni per poi autosospendersi al primo maroso. Tra l'altro, un'onda che si sapeva sarebbe arrivata. Un'onda anomala, e se vogliamo possiamo anche dire ingiusta. Chi davvero pensa che Beppe Sala abbia ottenuto qualche vantaggio personale dai casini avvenuti in Expo? Quei casini, quei pasticci, tutto quello che è successo è stato il frutto avvelenato delle gestioni precedenti, Glisenti, Stanca, la Bracco, Formigoni contro Penati contro Moratti contro Tremonti. Avevano lasciato l'Expo distrutta, in ritardo, senza credibilità. Sala ha fatto quanto poteva per accelerare, per condurre in porto la nave. E oggi i magistrati gli riconoscono che no, lui non ci ha guadagnato. "E allora se ho fatto l'interesse pubblico perché ci devo perdere?", può legittimamente chiedersi Sala, che infatti si autosospende. Discorso corretto. Ma politicamente sbagliato. Quando si fa il sindaco ci si prende l'onere e l'onore di difendere una città. Guida e guardia del corpo, difensore dell'onore e dell'operatività. Milano rinasce anche grazie ad Expo. Beppe Sala ha dimostrato di essere un politico di ottimo livello. Milano rinasce grazie ad Expo e deve continuare, non si deve rassegnare all'interruzione di un processo per mano di magistrati armati contro altri magistrati. Indagare il sindaco di Milano è atto volontariamente destabilizzante. Soprattutto perché di mariuolate pare proprio non ce ne siano, almeno da parte sua. Allora diciamocelo chiaro, Beppe Sala ha agito di pancia, e ha fatto un errore. Un sindaco resta là, in trincea. Prende i proiettili in corpo per la città. Se sa di non aver fatto nulla di male, si difende e va avanti a governare. La retorica grillina del lascio tutto lascio subito elimina dalla scena personaggi di qualità, uccide qualunque eccellenza. La retorica grillina della pulizia prima di tutto attribuisce alla magistratura, alle sue vaghezze e ai suoi maneggi anche politici, un potere che non dovrebbe avere. Soprattutto quando, ripeto, non c'è vantaggio personale nei fatti contestati. Qui non è in discussione l'onore di Sala. E quindi Sala non deve badare a difendere il proprio onore, ma le opportunità che la città ottiene dalla sua permanenza alla guida. No, non va proprio bene, questa autosospensione. Odora di sdegno e di scarsa ragion politica. Odora di rabbia. Odora di pancia. Puzza.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

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