Milano

Salis occupò una casa popolare e fu sgomberata. Il caso su Affaritaliani.it

di Fabio Massa

Ilaria Salis, detenuta in Ungheria al centro di un terremoto politico, fu sgomberata nel 2022 da un alloggio popolare a Milano

Salis occupò una casa popolare e fu sgomberata. Il caso su Affaritaliani.it Milano

Ilaria Salis è stata una occupante abusiva delle case popolari di Milano. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it Milano da fonti attendibili la detenuta in Ungheria, che ha causato un terremoto nella politica nazionale per le immagini delle manette e del guinzaglio (trattamento incivile per un Paese occidentale), è stata sgomberata da un alloggio in zona Corvetto il 15 marzo 2022. Questo vuol dire che aveva occupato abusivamente una casa popolare milanese due anni fa. Non è ancora chiaro se il fatto sia riconducibile a un vasto movimento di occupazione delle case sfitte in capo alle due grandi aziende dell'edilizia popolare per motivi squisitamente politici, Aler Milano e MM Spa, oppure se sia una occupazione "singola".

Milano e il racket delle case sfitte

Pur senza voler legare lo sgombero del 15 marzo 2022 di Ilaria Salis con movimenti politicamente schierati, c'è da dire che a Milano esiste un vero e proprio racket delle case sfitte per motivazioni politiche. A novembre 2022 infatti sono stati condannati in primo grado nove imputati del gruppo "base di solidarietà popolare", soprannominato "Robin Hood". Secondo i pm i nove avevano messo in piedi una "struttura criminosa caratterizzata da fungibilità di ruoli e funzioni e dotata di idonei supporti logistici" come "attrezzi per scassinare le porte o le lastre di metallo poste all'ingresso degli immobili Aler, nuove serrature e porte per sostituire quelle divelte o danneggiate, attrezzatura per compiere lavori di idraulica, muratura e elettrici negli alloggi occupati, telefoni cellulari, schede per i contatti".

Lo scopo dell'associazione, secondo l'accusa, era quello della "consumazione continuativa e professionale dei delitti di invasione di terreni ed edifici e resistenza a pubblico ufficiale". Per il loro avvocato, invece "è sorprendente che il comitato abitanti Giambellino sia stato individuato come associazione a delinquere nonostante gli stessi investigatori e la stessa procura abbiano riconosciuto fin dall’inizio che nessuno scopo di lucro abbia mai coinvolto il comitato".








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