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Milano
Salute dei figli: in due famiglie milanesi su tre è responsabilità materna

Salute dei figli: a Milano in meno di una famiglia su tre se ne occupano entrambi i genitori

L’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute e Nomisma guarda al rapporto tra famiglie milanesi e pediatria. La ricerca ha riscontrato come in meno di un terzo delle case milanesi (32%) la responsabilità della cura dei figli sia condivisa da entrambi i genitori. Nella maggior parte delle famiglie se ne occupa invece solo uno dei due, generalmente la madre: in oltre 8 famiglie su 10 la madre è il principale caregiver.

Cura dei figli a Milano è ancora responsabilità prevalentemente materna

Salta all’occhio quanto la cura dei figli resti ancora, anche a Milano, una responsabilità prevalentemente materna. L’81% delle madri interrogate da UniSalute, infatti, dice di occuparsi attivamente – da sole o insieme al partner - della salute dei figli, ad esempio contattando il medico e pianificando i vari controlli. Solo il 56% dei padri, al contrario, dice di gestire questo ambito della vita familiare. Nel complesso, in appena il 32% delle famiglie questa responsabilità è condivisa da entrambi i genitori, con un’evidente disparità di genere che fa gravare questo compito soprattutto sulle donne.

Famiglie milanesi, la scelta tra pediatra pubblico e privato

Il punto di riferimento principale in caso di problemi di salute è il pediatra di libera scelta (pubblico), con il 52% delle famiglie milanesi che vi si rivolge sempre (22%) o spesso (30%). Più di una su tre (35%) si rivolge però almeno qualche volta a un pediatra privato. Secondo il sondaggio, le famiglie milanesi preferiscono passare dalla sanità privata anche per alcuni controlli più specialistici: nell’ultimo anno, ad esempio, meno di una su quattro (24%) ha fatto svolgere ai figli una visita oculistica con il servizio pubblico.

Le motivazioni dietro alla preferenza del pediatra privato

Tre, in particolare, sono i fattori che spingono le famiglie milanesi a ricorrere a uno specialista privato per la salute dei propri figli: la possibilità di svolgere le visite a domicilio, citata dal 50% del campione, la maggior facilità di contatto con il medico, indicata dal 45% degli intervistati, e i tempi di attesa più brevi (30%). Proprio la scarsa disponibilità per visite a domicilio è il principale limite che le famiglie riscontrano nel rapporto col pediatra di libera scelta, seguito dalla mancanza di disponibilità a svolgere visite nel weekend e dalle difficoltà a contattare il pediatra e a prenotare i controlli.

 

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