Milano

Salva Milano, Pastorella (Azione): "Momento verità per Sala e il Pd”

Giulia Pastorella, deputata e capogruppo dei Riformisti a Palazzo Marino, chiede responsabilità al centrosinistra sul Salva Milano: “Non un condono, ma una norma sensata. L’area riformista deve convincere il resto del Pd”. L’intervista

di Stefano Marrone

Salva Milano, Pastorella (Azione): "Momento verità per Sala e il Pd”

“È un momento verità per la maggioranza Sala”. Per Giulia Pastorella il Salva Milano “non è un condono, ma una norma di buon senso e necessaria per la città”. La deputata di Azione e capogruppo dei Riformisti a Palazzo Marino raccoglie le parole di ieri del sindaco Sala in Consiglio Comunale: “La maggioranza rischia di spaccarsi, è fondamentale che il Pd si assuma le proprie responsabilità e la voti al Senato”. L’intervista. 

Onorevole Pastorella, qual è la posizione dei Riformisti sul Salva Milano?

Una posizione molto semplice, quella che ho portato avanti personalmente alla Camera, dove ho seguito il dossier in prima persona. Prima si chiarisce la questione meglio è. I cittadini aspettano di sapere se avranno una casa, i funzionari rischiano galera, gli oneri urbanizzazione non possono essere spesi. Bisogna che la politica chiarisca il prima possibile, ha la responsabilità di approvare questa norma. 

Oggi Sala ha puntato il dito verso il “suo azionista di riferimento”, temete anche voi che il Pd voti contro il Salva Milano al Senato?

Già alla Camera giravano voci che il Pd avrebbe ritirato il sostengo alla norma, cosa che poi non è accaduta. Ci sono tante anime nel Pd, la mia impressione è che si stiano scontrando. Quella più di sinistra, vicina ad Avs, vede il Salva Milano come un condono; quella riformista, a cui noi siamo vicini, ritiene invece necessario questo adattamento di rigenerazione urbana, di risposta alla fame di alloggi. Non è possibile che la normativa urbanistica sia ferma agli anni Quaranta. Il Salva Milano è una norma necessaria, oltre che di buon senso. 

Il Salva Milano e le indagini sull’urbanistica, è il momento più difficile della giunta Sala? 

Terrei le cose distinte. Le inchieste affondano le radici su qualcosa avvenuto prima di Sala. Il Salva Milano, invece, è un momento di verità per la maggioranza, che rischia di spaccarsi su un tema fondamentale. La valutazione della norma andrebbe fatta indipendentemente da Sala: si tratta di capire che tipo di città vogliamo.

Il vostro giudizio sul Salva Milano qual è?

Il Salva Milano è una norma necessaria, oltre che di buon senso. Chiaramente vorremmo che l’area riformista del Pd convinca il resto del partito. Spero che in Senato accada quello che è accaduto alla Camera, che ci si allinei. Intestarsi la vittori di salvare Milano a Meloni rischia di avere effetti catastrofici per Milano.  

E sulla giunta Sala?

Un giudizio nel complesso positivo, migliorabile su mobilità e sicurezza. Sul tema della casa sta facendo molto. Sempre ieri abbia discusso un Nuovo piano casa. Poi ogni cosa è migliorabile, ma a prescindere restiamo allineati sul percorso politico. 

Le opposizioni parlano di “sfiducia a Sala”, il diretto interessato ha di recente aperto a un terzo mandato. Voi da che parte state?

Le opposizioni fanno il loro mestiere, ma noi non prestiamo il fianco. Ieri ci siamo astenuti sull’Odg della Lega, perché non si può esagerare con le strumentalizzazioni. La maggioranza sta tenendo, nonostante le voci critiche. Il nostro auspicio è che si continui con compattezza anche nella seconda parte del mandato. Se poi ci sarà un terzo mandato Sala, va chiesto al diretto interessato. Noi non mettiamo dei no a priori, ma valutiamo cosa si può migliorare. 
 







A2A
ZX