A- A+
Milano
Samsung Innovation Camp: formati in Italia i primi Innovation Designer

Secondo alcuni recenti dati dell’Unione Europea, entro il 2020 il mercato del lavoro, e in particolare il settore IT, metterà a disposizione tra le 500.000 e le 700.000 nuove posizioni per le quali sarà necessario avere un giusto livello di competenze in ambito digitale, ma ad oggi solo il 3,6% della forza lavoro in Europa ha una reale specializzazione tecnologica e soltanto il 56% dei cittadini della comunità ha competenze digitali di base. Per quanto riguarda specificamente il nostro paese, secondo il recente studio di mercato “Harnessing Revolution – Creating the future workforce” di Accenture, le 3 skill maggiormente richieste nelle aziende italiane entro i prossimi 5 anni saranno l’abilità di cambiare e apprendere dal contesto di business, un livello adeguato di competenze tecnologiche e una elevata attitudine al problem solving. Partendo da questi dati, appare evidente la crescente necessità di mettere a disposizione dei cittadini un percorso di formazione realmente digital oriented, che preveda l’impegno delle istituzioni pubbliche e private, e che possa aiutare sia le nuove generazioni, che gli attuali lavoratori, ad ottenere le giuste competenze per affrontare un mondo del lavoro sempre più tecnologico. Con questa prospettiva Samsung Electronics Italia, in collaborazione con Randstad e Università Cattolica di Milano, ha dato vita ad Innovation Camp, un progetto nato con l’idea di accompagnare i giovani italiani (laureati, laureandi, così come diplomati, disoccupati che non abbiano ancora compiuto 30 anni), in un percorso formativo sull’innovazione, per trasformare il futuro in presente e aprire nuovi scenari professionali. L’obiettivo del Samsung Innovation Camp, iniziato ad aprile di quest’anno e conclusosi oggi con il l’Elevator Pitch Day di Milano, è stato quello di formare una nuova figura professionale, l’Innovation Designer, il quale unisce competenze di marketing, comunicazione e tecnologia, con il compito di portare la trasformazione digitale nei vari settori aziendali. La nuova figura formata dall’Innovation Camp si porrà da oggi come ponte tra aziende e consumatori finali, intercettando i bisogni degli utenti per ottimizzare le esperienze di acquisto e fruizione, e al contempo creare nuove opportunità di business per la propria impresa. Ogni studente dell’Innovation Camp avrà la possibilità di creare un mix vincente tra i concetti appresi nel proprio percorso di studi universitari con le competenze acquisite attraverso il Camp di Samsung, in modo da farsi promotore della trasformazione digitale in diversi ambiti industriali come il medicale, il finance & banking, la cultura, l’entertainment e il retail.

 

I contenuti del percorso formativo online e offline

 

Nel periodo aprile-ottobre 2017, Samsung Innovation Camp ha messo a disposizione degli studenti una piattaforma di e-learning costituita da una dashboard di lezioni e contenuti di approfondimento multimediali divisi in 7 moduli da fruire online (della durata di circa 15 ore), nei quali sono state fornite diverse informazioni sullo scenario economico e digitale, insegnati strumenti utili alla creazione di un business plan, cognizioni relative ai principali di marketing online e offline, descritto l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche in ambito lavorativo, fornito strumenti di analytics per la misurazione del successo delle attività di business, e presentato  alcune case study di successo aziendale. Alla fine di ogni modulo, gli studenti hanno affrontato una fase di test, utile a verificare il livello di apprendimento acquisito.

Il corso online è stato unito a 23 ore di sessioni creative e interattive in aula, organizzate dall’Università Cattolica, e tenute da alcuni esperti accademici e rappresentanti di Samsung, Accenture e Randstad, con docenze relative al mercato del lavoro e ai profili professionali legati alle competenze che gli studenti hanno acquisto attraverso Innovation Camp. Le sessioni in aula si sono tenute presso l’Università Cattolica, nelle sedi di Milano e Roma, e l’Università di Foggia. 

Le sessioni di apprendimento diretto in aula a cura dell’Università Cattolica su ““Progettare l’innovazione nelle organizzazioni” sono state divise in 3 fasi: “Check up” per verificare il livello di conoscenza sui contenuti del corso da parte degli studenti; “Activate” formata da sessioni interattive con gli esperti, per stimolare la creatività e la formazione del pensiero laterale; “Co-create” con la formazione di gruppi di lavoro volti alla creazione di prodotti e servizi, e lo sviluppo di articolati project work.

Gli studenti che hanno portano a termine l’intero percorso dell’Innovation Camp ricevono un Titolo di Alta Formazione e hanno diritto a richiedere il riconoscimento fino a 3 CFU


 

I principali numeri dell’iniziativa, l’Elevator Pitch Day di Milano e le prospettive di lavoro dei nuovi Innovation Designer

 

In tutta Italia, sono stati 4.450 gli studenti registrati alla piattaforma del Samsung Innovation Camp, con un buon equilibrio tra ragazzi (51%) e ragazze (46%), a dimostrazione di un interesse per le discipline legate ai lavori digitali paritetico tra uomini e donne.

Quasi la metà degli iscritti totali (46%) proviene dal Sud, con il Nord a seguire al 31% e il Centro Italia con appena il 12% dei partecipanti; per quanto riguarda le singole regioni, in assoluto le prime tre più attive sulla piattaforma sono state la Puglia, con ben 884 corsi online, seguita dai 733 corsi erogati in Campania, e a seguire i 717 della Lombardia; a ridosso del podio la soglia scende ai 288 del Lazio e i 230 della Sicilia.

Tra tutti i partecipanti ai corsi online, 220 studenti in tutta Italia hanno ricevuto la certificazione finale del corso (data ai ragazzi che hanno superato il test finale con almeno l’80% delle risposte corrette), e tra questi sono stati selezionati 77 studenti che hanno partecipato alla fase delle lezioni frontali nelle città di Milano e Roma.

Alla fine del corso, il team di Innovation Camp ha identificato i migliori 30 studenti dell’intero percorso formativo, giudicati sulla base della qualità dei project work singoli e di gruppo sviluppati in aula, che hanno partecipato al Selection Day di Milano: in questa speciale giornata, i cosiddetti “super 30” hanno avuto modo di mettersi alla prova nell’esposizione del proprio project work dinanzi ad una commissione formata dai responsabili dei reparti HRMarketing Product and solutions(Innovazione) per Samsung e Marketing&CommunicationE-CommerceTechnologies e HR per Randstad; i migliori 4 avranno la possibilità di svolgere altrettanti stage formativi in una delle 3 aziende selezionatrici (2 per Samsung e 1, rispettivamente, per Randstad e Accenture); i restanti 26 ragazzi dell’Elevator Pitch Day, prenderanno parte ad uno speciale career service svolto da Randstad presso le filiali di Milano, Roma e Bari con la guida di alcuni account specializzati per la formazione e la selezione dei profili più “tecnologici”. Durante il career service gli studenti di Innovation Camp avranno la possibilità di: svolgere un colloquio face to face per fare il bilancio delle competenze e verificare la corretta stesura del CV, e partecipare ad un evento speciale presso ogni filiale nel quale saranno invitati le aziende clienti di Randstad interessate alla valutazione del profilo di Innovation Designer, per un possibile inserimento in azienda

I 4 ragazzi selezionati per gli stage formativi sono: Fabio Della Sala, di Volturara Irpina (AV), nato nel 1994 e proveniente dalla Facoltà di Ingegneria Informatica dell’Università degli Studi di Salerno, selezionato in Samsung Italia. Il suo progetto è Smartbag – Una borsa che unisce le funzionalità delle tecnologie IoT (gps, bluetooth, NFC, con display touchscreen, tasto per la sicurezza etc.) a quelle di una elegante borsa da passeggio; sempre per Samsung è stato selezionato Gabriele Curvietto, di Sesto Fiorentino (FI), nato nel 1988, Master in Economia e Management del Turismo, con Laurea in Scienze Turistiche presso l’Università degli Studi di Firenze. Il suo progetto è Get On - App che si integra con ID Card volta a semplificare e digitalizzare i processi di acquisto e fruizione dei titoli di viaggio dei mezzi di trasporto pubblico su scala urbana ed extra-urbana; in Randstad è stato selezionato Francesco Di Domenico di Giugliano in Campania (NA), del 1994, con una Laurea in disegno industriale e comunicazione visiva presso Università degli Studi Luigi Vanvitelli di Napoli. Il suo progetto è Dheris - Un servizio che digitalizza gli store fisici attraverso un'infrastruttura tecnologica in cloud, che comunica con un’app al servizio degli utenti; infine, in Accenture, è stata selezionata Francesca Baldisseri, di San Pietro in Gù (PD), del 1994, Laurea in Comunicazione presso l’Università degli Studi di Padova. Il suo progetto si chiama THYMBLE - Un anello con funzionalità di wearable, che sotto forma di chiave di identificazione permette al proprietario di comunicare con qualunque device fornendo informazioni utili a personalizzare la user experience

 

Samsung Innovation Camp: la ricerca di scenario

 

A margine delle attività didattiche, il team di Innovation Camp ha svolto un sondaggio con i ragazzi coinvolti nel progetto in tutta la penisola (nella fascia d’età 18-30), per verificare e analizzare il livello di percezione dei giovani italiani rispetto all’innovazione tecnologica nel nostro paese e le prospettive di lavoro nell’ambito del settore digitale. Nel dettaglio, i principali risultati della survey fanno emergere che:

  • Il settore industriale nel quale risulta necessario un maggiore livello di innovazione è sicuramente quello della Pubblica Amministrazione, a dirlo è il 43%dei giovani italiani interpellati nel sondaggio; a seguire gli altri settori con risultati molto simili con il Terziario (es. Servizi/Consulenza) con il 22,5%, il Manifatturiero (es. grande e piccola industriale) sempre con il 22,5% e il Settore Primario (es. agricoltura e allevamento) al 22%
  • Il 46% dei ragazzi italiani considera la propria formazione universitaria non adeguata per essere proiettati in maniera corretta ad una carriera professionale in un mondo del lavoro sempre più digitalizzato; il 48% promuove con la sufficienza i programmi universitari rispetto al digitale e solo il 6% è realmente entusiasta dei livelli di innovazione integrati nell’università italiana
  • Ma una volta usciti dall’università, gli italiani sono convinti che le aziende valutino con molta attenzione le competenze digitali apprese negli anni della formazione: secondo il 72,5% dei ragazzi intervistati le competenze digitali sono quasi fondamentali per la riuscita di un colloquio di lavoro; solo il 23% le considera mediamente importanti e solo il 4% considera le competenze digitali ininfluenti le competenze in ambito tecnologico in fase di valutazione dei profili
  • I giovani italiani sono prudenti e hanno le idee chiare nella scelta del proprio impiego, preferendo l’assunzione in aziende già strutturate, meglio ancora se nata come effetto dell’evoluzione tecnologica, più che avviare una propria azienda o scommettere su una startup: infatti, il 38% dei ragazzi intervistati ammette di aspirare ad una assunzione in una grande azienda “nativa digitale” (come un eCommerce o un social network, o altro business online come i portali web), il 27,5% punta alle aziende legate ai settori di business cosiddetti “tradizionali” (es. manifattura, banking etc.), solo il 14,5% vorrebbe aprire un proprio business, il 14% è pronto a scommettere sul potenziale di una delle tante startup presenti oggi sul mercato, mentre appena il 6% si dimostra ancora indeciso sulla tipologia di azienda nella quale vorrebbe avviare il proprio percorso professionale
  • Quanto è realmente competitivo il sistema paese italiano in ambito digitale? Su questo punto il giudizio dei ragazzi è diviso quasi a metà, tra il 53% che considera il nostro paese poco o per niente competitivo in ambito digitale e il 46,5% che ritiene che l’Italia sia già abbastanza competitiva a livello di innovazione tecnologica; in questo contesto, esiste anche uno 0,5% di super fiduciosi nell’Italia digitale
  • Nonostante qualche scetticismo sulle “potenzialità tecnologiche” del nostro paese, i giovani italiani, con il 68,5% delle preferenze generali nell’intera fascia 18-30 annidesidera mettere a disposizione in Italia le competenze digitali apprese negli ultimi anni e grazie a Samsung Innovation Camp; solo il 17% mira decisamente ad una carriera all’estero, mentre il 14,5% è ancora indeciso. In questa speciale graduatoria, come è lecito attendersi, esiste una differenza notevole tra i segmenti tra i più e i meno giovani: infatti, per la fascia di età 18-23 la scelta specifica per il nostro paese scende al 59%, mentre i 24-30 puntano decisamente all’Italia con il 78% delle preferenze, con il 23% dei più giovani disposti ad “emigrare” all’estero contro l’appena 11% dei 24-30, e un 18% degli indecisi tra i 18-23 contro l’11% dei 24-30.
  • Ai ragazzi è stato chiesto anche quali siano a loro giudizio le competenze maggiormente necessarie per ritenere di avere le giuste “digital skill” richieste dal mondo del lavoro: il digital marketing (SEO, SEM, SN ecc.) primeggia in maniera assoluta come competenza ritenuta fondamentale per il 71,5% degli intervistati; la capacità di gestire un eCommerce per l’11,5% dei ragazzi; il 10% invece identifica la capacità di gestire un sito web/blog e solo il 7% punta alle skill legate alla gestione di servizi Cloud
  • Quali invece sono le “soft skill” generiche ritenute più utili? Il 38,5% dei ragazzi interpellati ritiene maggiormente necessaria in ufficio la “Curiosità e il desiderio di essere sempre aggiornati”; il 34% la “Flessibilità e capacità di adattarsi a contesti diversi”; il 22% si affida alla “Creatività e il pensiero laterale” e solo il 5,5% degli intervistati pensa che la competenza generale più premiante sia l’”Empatia con i colleghi e i superiori”
  • Inoltre, ai ragazzi è stato chiesto quali siano a loro giudizio gli strumenti tecnologici che saranno fondamentali nell’ambiente di lavoro del futuro (il cosiddetto “digital workplace”): lo smartphone primeggia qui con il 44,5% dei giudizi; seguono i dispositivi IoT con il 38%; il 15% si affida alle potenzialità futuristiche della Realtà Virtuale e relativi device; solo il 2% degli intervistati non ha ancora un giudizio definito in merito
  • Nonostante i diversi dubbi sorti negli ultimi rispetto all’introduzione delle Intelligenze Artificiali (es. robot, assistenti virtuali etc.) nell’ambito lavorativocome potenziale minaccia per i posti di lavoro affidati agli umani, i giovani italiani dimostrano una certa fiducia nei confronti dell’AI come promotori di impiego e “buoni colleghi in ufficio”: infatti, il 47,5% degli intervistati pensa che lo sviluppo delle intelligenze artificiali creerà nuove tipologie di lavoro e settori di business da esplorare, quindi anche nuove opportunità lavorative per gli umani; il 41% pensa che è possibile creare un ecosistema in cui umani e AI possano convivere in maniera produttivacon la comparsa di nuove professioni a favore degli umani e sostituzione per i lavori più “meccanici” da parte dei robot; solo l’11,5% dei ragazzi dimostra un reale timore nei confronti del progresso delle intelligenze artificiali e della robotica pensando che in futuro “ruberanno” in qualche modo posti di lavoro agli esseri umani.
Tags:
samsung innovation campinnovation designer







Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.