Milano
Pregliasco: "Primo punto? Le liste d'attesa. Così cambierò la sanità lombarda"

Intervista ad Affaritaliani.it a Fabrizio Pregliasco, candidato nel collegio di Milano come capolista di Patto Civico per Majorino Presidente
La sua candidatura nel centrosinistra ha destato perplessità in diversi ambienti della politica lombarda, inclusi quelli a sostegno di Majorino che non vedono di buon occhio la sua provenienza dal mondo della sanità privata. Come replica a chi sostiene che lei non possa essere la figura adatta per cambiare la sanità lombarda?
"Sono nella sanità da oltre trent’anni e ho avuto modo di vedere dove si annidano le storture che trasformano un patto civile tra pubblico e privato, necessario e utile, in un sistema mal gestibile e a volte vittima di persone senza scrupoli. Non sono qui a difendere gli interessi della sanità privata. Credo nel bisogno di puntare l’attenzione su un miglior bilanciamento di fondi a vantaggio della sanità pubblica ma al tempo stesso alla necessità di potenziare l’interdipendenza dei due sistemi in modo da assicurarsi che nessuno rimanga indietro. Mi sono candidato proprio per questo: andare a correggere gli errori del passato e ottimizzare un sistema che ha prodotto eccellenze ma che da sole non bastano. Dobbiamo trasformare il nostro sistema regionale in un’eccellenza nel suo complesso, mantenendo il livello di performance di ciò che funziona e alzando quello di tutto il resto. Insomma, abbiamo bisogno di correggere, ristrutturare e modernizzare: questo è il cambiamento che ho in mente per la sanità".
Un problema urgente è quello delle liste d’attesa. Majorino ha parlato di dimezzarle. Secondo lei è questo il problema principale della sanità lombarda?
"Si, è sicuramente un tema prioritario per la Lombardia. Dimezzare i tempi di attesa significa raddoppiare la possibilità di prevenzione. La Moratti si vanta di aver contribuito a migliorare la situazione ma in realtà finora è stato fatto molto poco. Lo sviluppo di un’agenda unica che includa pubblico e privato convenzionato per le prenotazioni e l’investimento su una pluralità di canali per accedervi sono i primi step necessari per facilitare ai cittadini l’accesso ai servizi e abbattere i tempi d’attesa. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare anche tutti gli altri problemi che troppo spesso sono stati ignorati dalla giunta precedente: penso, ad esempio, ai giovani e giovanissimi che più hanno risentito dell’impatto psicologico di questi due anni di pandemia e non hanno ricevuto un sostegno adeguato".