Milano
Santagostino (Gruppo CAP) a Direzione Nord: “Senza nuove risorse, a rischio gli investimenti per la sostenibilità del servizio idrico”
Yuri Santagostino, presidente del gruppo CAP, tra i protagonisti della XXV edizione di Futuro Direzione Nord, ha parlato di Blue Deal e della sua integrazione e circolarità per un corretto uso della risorsa idrica

Yuri Santagostino
Santagostino (Gruppo CAP) a Direzione Nord: “Senza nuove risorse, a rischio gli investimenti per la sostenibilità del servizio idrico”
«Siamo in una fase storica in cui a tutti i gestori del servizio idrico vengono chiesti grandissimi sforzi, non solo per affrontare il cambiamento climatico, ma anche per far fronte a temi cruciali come i PFAS, la neutralità energetica e le acque parassite. Gli investimenti richiesti in questo momento sono moltissimi». Così Yuri Santagostino, presidente del Gruppo CAP, è intervenuto nel corso della XXV edizione di Futuro Direzione Nord, svoltasi il 9 maggio nella sede di Assolombarda a Milano.
Secondo il presidente, la tenuta del sistema passa anche dalla revisione dei meccanismi di concessione. «Come Gruppo CAP abbiamo stimato che, da qui al 2033 — anno di scadenza della nostra concessione — sarebbero necessari ulteriori 370 milioni di euro di investimenti per affrontare tutte queste sfide, oltre agli impegni già previsti dai nostri soci. Per questo riteniamo fondamentale iniziare a ragionare sia sulla durata delle concessioni sia sulle eventuali proroghe». Dopo il 2026 le risorse del PNRR non saranno più disponibili. «Questi investimenti non potranno essere coperti solo dalla tariffa — sottolinea Santagostino —. È quindi urgente comprendere quali saranno le nuove fonti di finanziamento per i gestori del servizio idrico».
Santagostino è intervenuto nel panel delle 17.10 dedicato a "Blue Deal: integrazione e circolarità per un corretto uso della risorsa idrica", insieme all'assessore al territorio Regione Lombardia Gianluca Comazzi, all'assessora all'ambiente del Comune di Milano Elena Grandi, al vicepresidente Vicario Assolombarda Alberto Dossi, al Ceo di SUEZ Italia Patrizia Rutigliano e all'amministratore delegato di MM Spa Francesco Mascolo.
Economia circolare: dai depuratori alle biopiattaforme
Il Gruppo CAP è oggi uno degli esempi più avanzati di applicazione concreta dei principi del Blue Deal europeo, in particolare per quanto riguarda l’economia circolare. «Dal 2019 abbiamo avviato una strategia per trasformare tutti i nostri 40 depuratori in biopiattaforme — racconta Santagostino —. In particolare, in quelli più grandi, abbiamo investito per gestire specifiche tipologie di rifiuti». Il primo esempio è quello del depuratore di Bresso, dove il gruppo produce biometano. «Abbiamo replicato il modello a Sesto San Giovanni, dove abbiamo riconvertito un vecchio termovalorizzatore realizzando un impianto per il trattamento della FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) e un altro per lo smaltimento dei fanghi. Anche qui produciamo biometano che immettiamo direttamente in rete».
Non mancano progetti legati alla gestione di rifiuti liquidi, che vengono trattati insieme ai reflui urbani presso altri impianti della rete. L’obiettivo è chiaro: rendere il ciclo idrico un motore di economia circolare per il territorio, puntando su sostenibilità, efficienza e autonomia energetica.