Scola: "Sì alle moschee, ma nel rispetto della cristianità" - Affaritaliani.it

Milano

Scola: "Sì alle moschee, ma nel rispetto della cristianità"

Il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ha presentato al Piccolo Teatro di via Rovello i "Dialoghi di vita buona", luogo di confronto laico e libero sulla realtà, incontri che dopo i fatti di Parigi assumono ancora maggiore attualità: “La pace - ha detto - si raggiunge in maniera stabile, feconda e creativa solo approfondendo la conoscenza reciproca e cercando, nel caso di conflitti, compromessi nobili: non vedo altra strada. I Dialoghi di vita buona che cominciamo a Milano vanno in questa direzione”. Mahamud Asfa, presidente della Casa della cultura islamica e membro del comitato scientifico dei dialoghi ha apprezzato l'iniziativa: “Come comunità musulmana a Milano continuiamo il nostro percorso di pace e di rispetto e di dialogo, elementi fondanti della nostra fede, che è iniziato a Milano nel 1990 su invito del card. Martini, è poi proseguito con Tettamanzi con il forum delle religioni e continua con Scola con i Dialoghi di vita buona. La nostra comunità si fonda sulla pace e sul rispetto e continueremo a lavorare per stabilire la pacifica convivenza tra la nostra comunità e quella con cui viviamo”.

Parlando del tema delle migrazioni, il cardinale ha sottolineato che “questo non è un problema emergenziale ma strutturale che ci richiederà qualche decennio per trovare una soluzione. La percezione della nostra Chiesa è che siamo una società plurale, il che non è un male di per sé, ma domanda un confronto serrato, una capacità di farsi narrare, per un riconoscimento reciproco che ci permetta di trasformare il vivere insieme, da un dato di fatto, in una scelta politica, che poggi su qualcosa di solido per vincere il conflitto senza temerlo. Le persone, una trentina, espressione delle varie realtà culturali della città, avranno proprio la responsabilità, di accompagnare questo processo”.

Interrogato sui fatti di Parigi, Scola ha affermato: "Con equilibrio e prudenza il mondo politico deve riconoscere il diritto di culto ai musulmani. Questo implica che vi siano luoghi dove esercitare il culto, anche se questo passaggio non è automatico. Ci sono verifiche da fare e paletti da rispettare, come la presenza cristiana millenaria sul territorio".








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