Sede Anpi alla Scala: "Vicenda raggelante, Pereira senza signorilità" - Affaritaliani.it

Milano

Sede Anpi alla Scala: "Vicenda raggelante, Pereira senza signorilità"

L'affondo di un 'affezionato scaligero' contro il Sovrintendente: "La Scala non è più la stessa..."

Non proprio un periodo semplice per Alexander Pereira: il Sovrintendente del Teatro alla Scala si sta trovando in questi giorni a gestire l'esplosione della rabbia del Corpo di ballo, che ha proclamato lo stato di agitazione per la mancata condivisione della della programmazione della nuova stagione del Balletto 2016-2017 (QUI il nostro articolo). Proteste che rischiano di offuscare la gioia per il ritorno sul palco del Piermarini di Riccardo Muti, protagonista il 20 e 21 gennaio 2017 con la sua Chicago Symphony Orchestra.

LA CONCESSIONE DELLA SEDE AD ANPI - Ma non è tutto: Pereira è infatti sotto i riflettori per la controversa scelta di concedere all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia una sede all’interno del teatro. A farsi portavoce del malcontento per la decisione, annunciata a ridosso del 25 aprile, era stato Carlo Guidi che, firmandosi "affezionato scaligero", aveva inviato all'attenzione del Sovrintendente una lettera, condivisa poi con le redazioni giornalistiche. "Da sempre, l’Anpi - recitava la missiva - è stata la succursale partitica del mito della Resistenza, ovvero quanto di più lontano dalla Liberazione: trasformarla in un valore di partito e non di tutti gli italiani.Sarebbe stato sufficiente dedicare una sala del Teatro a un grande partigiano o promuovere un concerto per l’Anniversario della Liberazione. Lei ha però fatto di più: ha sacrificato la storica indipendenza del Teatro alla Scala sull’altare del buonismo".

"PEREIRA SENZA SIGNORILITA'" - Passate ormai due settimane senza aver ricevuto risposta, Guidi lancia ora un ultimo affondo, forse quello che rischia di andare più a segno poichè colpisce nel vivo il Sovrintendente: "Un tempo si diceva che 'salutare è cortesia, rispondere è obbligo' - scrive l'affezionato scaligero -. Ma erano altri tempi. Altra Milano, altro modo di pensare, altra borghesia… specie al Teatro alla Scala, tempio dell’educazione e del rispetto delle regole del vivere civile. Sono lontani i tempi di Giulini. La città è cambiata, ma a quanto pare anche la dirigenza del Teatro ha cambiato mentalità. Ora rispondere non è più un obbligo, ma un optional". Prosegue Guidi: "Nessuna risposta. Forse meglio così: un glaciale silenzio a commento di una raggelante vicenda grottesca. E pensare che un tempo la Scala era il luogo del bon ton per eccellenza. Meglio così, caro maestro Pereira, mi creda. Ha ragione Lei a voler stendere un pietoso velo di silenzio. Ma quanta poca signorilità!"








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