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Milano
Senza cassa da mesi, ecco perché conviene licenziarsi
(fonte Lapresse)

Senza cassa da mesi, ecco perché conviene licenziarsi

Blocco dei licenziamenti fino a marzo? Già. Ma in primavera non ci sarà più nessuno da licenziare (siamo ottimisti). È così che in alcuni patronati e centri di assistenza fiscale di Milano si assiste a un fenomeno strano: l'aumento delle dimissioni spontanee da parte di lavoratori che non potrebbero essere licenziati. Perché? Nessun complotto. È solo che la cassa integrazione – soprattutto quella in deroga – non arriva. Allora ci si licenzia e si chiede la disoccupazione all'Inps. Il cui meccanismo, più rodato e meglio finanziato, fa arrivare un po' di soldi con regolarità già 30 giorni dopo aver presentato la domanda. Oppure il reddito di cittadinanza. Il cui importo medio nel nord ovest, secondo l'Osservatorio dell'Inps nel 2020, è di 515,25 euro (569 euro a livello nazionale). Pochi? Può essere. Ma meglio dello zero assoluto.

“Attendo la cassa integrazione di maggio, il mio capo è incazzato nero con il commercialista” dice ad Affaritaliani.it Milano Stefano, cameriere del centro. Maria, settore comunicazione e editoria, ha ricevuto a settembre la cig della scorsa primavera, ma al 40 per cento di quanto le spetterebbe. “Per me sarebbe un sollievo se si chiudesse il blocco e mi licenziasse – racconta – perché la Naspi sarebbe superiore a quello che percepisco da un anno e potrei occuparmi d'altro”.  

Francesco Floris/Fabio Massa

frafloris89@gmail.com

fabio.massa@affaritaliani.it

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