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Milano
Sesto, il centodestra: "Esponente di Islam radicale in lista con il Pd". FOTO
Bilal Daaou

Un esponente dell'Islam radicale nella lista del candidato sindaco del Pd: il caso esplode a Sesto San Giovanni, dove l'attuale primo cittadino Monica Chittò si ricandida. Al suo fianco in lista figura anche Bilal Daaou, esponente dei Giovani Musulmani d'Italia. Circostanza che non è sfuggita a Roberto Di Stefano, candidato del centrodestra. Che, dopo aver "spulciato" il profilo facebook di Daaou commenta: "Negli anni sono stati numerosi i post francamente discutibili. Nel tempo ha convidiso, consigliandolo vivamente, un video di Tareq AlSuiwadan, predicatore islamico fondamentalista, sostenitore dell’espansione del Califfato e della guerra santa, negatore dell'Olocausto e noto per le sue posizioni antisemite". Anche in altre occasioni - prosegue Di Stefano - condivide con amici pensieri e frasi di questo predicatore d'odio, espressione dei Fratelli Musulmani di cui il candidato Daaou sembra un fiero sostenitore visto che nel tempo scrive numerosi pensieri pro Morsi (ex leader integralista egiziano) e pro Fratelli Musulmani, nella black list delle organizzazioni terroristiche in numerosi Paesi nel mondo e il cui motto è "Il jihad è la nostra via. Morire nella via di Dio è la nostra suprema speranza".

"Recentemente - aggiunge Di Stefano - ha condiviso un post di Islamic Relief, ong araba che alcuni Paesi considerano connivente con organizzazioni terroristiche. Ma non è finita qui: condivide anche video del gruppo rap Umma Mic che sulla questione palestinese cantano "partiamo dal principio che non è una guerra ma un genocidio". Sulla sua bacheca chiede a tutti di partecipare a un convegno dei Giovani Musulmani in cui ospite d'onore era Hamza Piccardo che ha detto recentemente "Anche la poligamia è un diritto". Nell'agosto 2013 Daoou segnala il pensiero della madre, evidente sostenitrice di chi considera l'11 settembre un complotto americano, che in merito al conflitto siriano non crede alle armi chimiche usate da Assad in questo modo "E' un teatrino stile 11 settembre (o stile ambasciatore americano in Libia) per avere un giusto pretesto per neocolonizzare il medioriente". Sempre nel 2013 si scaglia contro il neo premio nobel Obama (con foto di "divieto di Obama") definendolo sostenitore di regimi nazisti. Tra i suoi pensieri anche affermazioni misteriose ma che lasciano dubbi "Gli arabi lottano per dei valori che gli europei hanno dimenticato"".

Ma tra i candidati del Pd c'è anche l'egiziano copto Fayez Eissa "le cui posizioni - prosegue Di Stefano - sembrano piuttosto in contrasto con quelle del Pd visto che nel novembre 2016 scrive un post con un'eloquente foto di Hillary Clinton in un water "Hillary questo è il tuo posto giusto dopo la tua fondazione dell'Isis e il sostegno degli integralisti islamici. Al cesso della storia come Obama" mentre in aprile difende il leader siriano Assad dagli attacchi internazionali. In generale sulla sua bacheca traspare un evidente antiamericanismo che il Pd dovrebbe giustificare"

Conclude Di Stefano: "A parte l'incoerenza di un candidato Pd che butterebbe "Obama e Hillary nel cesso" vorremmo sapere se la Chitto e il Pd prendono le distanze dalle opinioni, dalle condivisioni, dai pensieri, dalle posizioni politiche del loro candidato Daaou. Non possiamo accettare che il Pd porti avanti tramite alcuni suoi rappresentanti, di area non proprio moderata nel mondo islamico, delle posizioni radicali e di sostegno a personaggi come Hamza Piccardo e soprattutto AlSuiwadan che rappresentano un Islam estremistico. A Sesto si sta formando un Pd dalle posizioni preoccupanti: dalla grande moschea a tutti i costi fino al candidato che condivide video di predicatori d'odio e antisemiti passando per l'altro esponente antiamericano. Chiediamo immediatamente una presa di posizione forte dal Pd che proprio recentemente ha confermato in lista un consigliere che ha messo le mani addosso a una donna. Siamo francamente preoccupati dalla deriva ideologica e dagli esponenti che propone il Pd nelle sue liste".

Rincara la dose il coordinatore regionale di Forza Italia Mariastella Gelmini: “La presenza nelle liste del Pd di Sesto San Giovanni di Bilal Daaou, esponente dei Giovani Musulmani d'Italia, getta un’ombra sulle scelte e sulla coerenza del maggior partito di governo. Sono state le Forze dell’ordine a manifestare perplessità sull’organizzazione alla quale aderisce il candidato Pd. A questo punto è la segreteria del Pd a dover fornire delle risposte. Troppo facile cavarsela coi cartelli che al corteo di sabato invitavano all’accoglienza nella sicurezza. Si faccia carico il segretario del Pd di Bilal Daaou e spieghi agli elettori i motivi di una scelta per lo meno discutibile”.

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