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Milano
Sharon: Procura, uomo fermato trovato anche grazie a 2 stranieri

Sharon Verzeni, funerali

Sharon: Procura, uomo fermato trovato anche grazie a 2 stranieri 

"All'identificazione del fermato hanno collaborato due cittadini stranieri che si trovavano su luogo": è quanto ha spiegato la procuratrice aggiunta a Bergamo Maria Cristina Rota aggiungendo che il presunto omicida di Sharon Verzeni aveva "delle denunce per maltrattamenti ai danni della madre e della sorella ed era andato a vivere da solo". Le due persone che hanno collaborato alle indagini sono "cittadini stranieri di origine marocchine inseriti nel territorio, incensurati, due lavoratori, due onesti cittadini che si trovavano sul luogo del delitto e che in realtà inizialmente si sono presentati per segnalare un'altra presenza strana - ha proseguito - ma la prima segnalata non era strana e poi è stata segnalata la presenza del ciclista su cui si è lavorato".

Caso Verzeni: Ravetto (Lega), episodio tragico che deve farci riflettere 

"L'uomo sospettato di aver ucciso Sharon e' stato identificato come un 31enne nato a Milano, di origine straniera, e con problemi psichici accertati. La giovane donna avrebbe perso la vita per mano di questo presunto assassino, apparentemente senza motivo. Un episodio tragico che devi farci riflettere. Davvero sono questi i nuovi italiani a cui aspiriamo?". Lo afferma in una nota la deputata della Lega Laura Ravetto, responsabile del dipartimento Pari opportunita' del partito. 

Verzeni: Salvini, Moussa Sangare origini nordafricane e cittadinanza italiana 

"Fermato Moussa Sangare, origini nordafricane e cittadinanza italiana, sospettato di aver assassinato la povera Sharon. Spero venga fatta chiarezza il prima possibile e, in caso di colpevolezza, pena esemplare, senza sconti. Complimenti ai Carabinieri!". Così il vice premier e leader della Lega Matteo Salvini su Facebook in merito al fermo del 31enne per l'omicidio di Sharon Verzeni. 

Caso Verzeni: Zanella, post Salvini orribile, sostiene origine etnica femminicidio 

"Ovviamente Matteo Salvini ha già sentenziato la colpevolezza di Moussa Sangare, chiedendo pena esemplare, cioè potenziata? Ciò che è orribile nel suo post è il tentativo di accreditare una origine etnica del femminicidio: questo è inaccettabile perché nega totalmente e colpevolmente la trasversalità di un fenomeno che non riguarda classi sociali, colore della pelle, confini statali e che la maggior parte delle volte nasce dentro i nuclei familiari. Troppo spesso il maschio killer è marito, compagno, partner". Lo afferma Luana Zanella, capogruppo di AVS alla Camera replicando alle frasi scritte sui social dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.


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