Milano

Sicurezza, il prefetto di Milano: racconto esasperato nei titoli

Spesso, sottolinea Saccone, "si mette in evidenza il fatto, ma non l'efficacia dell'azione preventiva e repressiva delle Forze dell'Ordine"

Sicurezza, prefetto Milano: racconto esasperato nei titoli

"Credo che ci sia un racconto esasperato soprattutto nei titoli. L'esempio? Aprite qualsiasi giornale. Il titolo racconta un fatto di cronaca nera. Spesso e' un fatto che emerge dopo l'azione delle forze dell'ordine". Pero' "il titolo non da' conto del buon risultato, ma del fatto che e' accaduto, magari successo anche tre mesi prima. Si mette in evidenza il fatto, ma non l'efficacia dell'azione preventiva e repressiva delle Forze dell'Ordine: questo puo' portare a un'enfasi". Lo afferma il prefetto di Milano Renato Saccone a margine della conferenza stampa di fine mandato.

Sicurezza, prefetto Milano:  la realtà è sempre più complessa

"Non mi sono mai permesso e mai mi permetterei di dare una valutazione positiva o negativa" perche' "e' una fonte inesauribile di riflessione di lavoro quella che proviene dai giornalisti. Poi la narrazione che viene fatta dipende da tanti elementi, dal punto di vista, dall'opinione persone - ha proseguito - Purche' non si dica che quella e' l'unica realta', purche' non si faccia di un'immagine la verita'. La realta' e' sempre piu' complessa".


Sicurezza, prefetto Milano:  da considerare tema delle disuguaglianze

"C'è, in prospettiva, il tema delle disuguaglianze e quello del consumo di sostanze stupefacenti, soprattutto nelle fasce giovanili, anche adolescenziali con pericoli per la salute, con riflessi negativi per le famiglie, finanziando le mafie, in particolare la 'ndrangheta"." Tutto questo rappresenta un problema enorme da affrontare e lo si fa tutti insieme. Questa è l'esperienza milanese - ha aggiunto - Abbiamo avuto degli splendidi risultati quando abbiamo fatto prevalere lenragioni dello stare insieme, le istituzioni con il terzo settore e cercando il rapporto con i comitati le la fiducia dei cittadini. Credo che questa sia la chiave di volta: un continuo coordinamento con le Forse dell'ordine e con la magistratura, un grazie particolare alla Procura con cui c'è un intesa che va oltre il dovuto". 








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