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Smottamenti nei circoli Pd: Bocconi, il gruppo passa con Renzi
Matteo Renzi

Smottamenti nei circoli Pd: Bocconi, il gruppo passa con Renzi

Silenzioso ma costante, come la goccia che scende nel tubicino di una flebo: è il travaso di iscritti dal Pd ad Italia Viva, anche a Milano. Nessun effluvio, fatto di grandi numeri, ma un fenomeno che si sta verificando, soprattutto nei circoli di ispirazione liberale della città. E’ il caso ad esempio di Open Bocconi, il circolo dei che raccoglieva gli iscritti all’ateneo economico. Alle scorse primarie avevano partecipato 25 persone, circa il 60 per cento degli iscritti (38 in tutto nel 2018), dimostrandosi in massa schierati verso Roberto Giachetti, che aveva totalizzato un 91% delle preferenze. Un segnale chiaro che è diventato passaggio al nuovo partito renziano al momento dello spiegamento delle carte a Roma con simbolo e nome nuovi. Ad annunciare il passaggio ad Italia Viva è stato proprio il segretario di circolo, Roberto Biondini, qualche giorno fa, che ha preso la decisione insieme al suo vice, Lorenzo Curcuruto. Hanno intenzione di seguirlo almeno una quindicina di giovani bocconiani, che avrebbero deciso di non rinnovare la tessera, condividendo un pensiero di fondo, come ha spiegato Biondini: “Mi sono confrontato con ogni iscritto di circolo e la propensione del partito per un’alleanza strutturale con i 5Stelle secondo molti di noi è sbagliata. A Milano ci sono donne e uomini entusiasti del nuovo progetto, io e gli altri ragazzi raggiungiamo in Italia Viva una serie di riferimenti importanti”. Il 23enne laureando magistrale in Pubblica Amministrazione sarebbe vicino a Francesco Caroli, già coordinatore dei circoli SempreAvanti Lombardia, fra gli aspiranti alla carica di coordinatore milanese del nuovo schieramento politico.

Uno spostamento di militanti si sta verificando anche al circolo Caponnetto, di zona 8, dove sia l’ultimo segretario Andrea Bonetti, che quello precedente Edoardo Cagli, che è stato anche coordinatore dei circoli del Municipio in questione, hanno optato per Italia Viva, seguiti - al momento - da una trentina di iscritti (erano in tutto una settantina): “Non ci riconosciamo in questo ‘nuovo Pd’, come ormai si sente dire spesso, ma il nostro obiettivo non è di dragare persone dal Partito democratico, bensì di aprirci anche ad altre forze ed energie della città”. Anche nel caso del Caponnetto, all’ultimo congresso Giachetti aveva totalizzato un buon risultato con il 56%.Quello che è certo è che ogni scissione provoca spostamenti anche nelle cellule di base del partito, come spiega lo stesso Cagli, che per 11 anni è stato segretario di circolo: “Anche quando si staccò Leu riducemmo le tessere da circa 150 a una settantina”.

E mentre i nuovi posizionamenti assumono una configurazione più chiara, la partita che si gioca in silenzio è quella della nomina del coordinatore di Italia Viva a Milano. Poche le uscite anche social nell’attesa che un segnale arrivi proprio da Renzi, mentre pronti alle griglie di partenza ci sono figure renzianissime ma storiche, come Ada Lucia De Cesaris e fedelissime creature renziane come Mattia Mor.

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